Volontariato per gli animali all’estero: la mia esperienza a Capo Verde
Ti ha mai sfiorato l’idea di fare volontariato per gli animali all’estero? Molte persone ci pensano, perché può essere una ottima idea per sfruttare le proprie vacanze per fare qualcosa di utile per gli animali, se sono la nostra passione. Si possono vedere posti nuovi, conoscere persone interessanti, e fare delle esperienze veramente intense, nell’ottica di dare il proprio contributo verso una causa.
Era da un po’ che valutavo questa idea, nel corso degli anni avevo guardato diversi siti internet che proponevano esperienze di volontariato all’estero a tema animale ed anche non, poi venivo risucchiata nel mio lavoro, nella mia vita, e l’idea passava in secondo piano. Ed anche a livello economico non mi sembrava accessibile, perché spesso quei siti che organizzano vacanze di volontariato si fanno pagare profumatamente per organizzare la cosa, quindi era da un bel po’ che la rimandavo, anche per un discorso economico.
Poi, come ho spiegato in questo articolo, mi è capitato di leggere un articolo sulla Settimana Veterinaria, di questa associazione, SIMA BÔ, fondata da italiani a Capo Verde, che si occupa della salute di cani e gatti del posto, e la presenza anche proprio di un gattile, mi ha spinto a dire “perché no?”
Non sapevo del tutto che cosa aspettarmi, sono partita piena di entusiasmo e fortunatamente ho avuto modo anche di parlare con persone che erano già state giù, in modo da farmi una idea, che, ve lo dico, è appunto una idea che potete farvi, perché poi l’esperienza è talmente intensa che nessuna idea può prepararvi!
Quindi scrivo questo articolo per tirare le somme, raccontarvi come è andata, e per cercare di darvi qualche spunto se voleste fare la stessa esperienza a Capo Verde, per SIMA BÔ, perché poi penso che ogni associazione ed ogni luogo sia diverso, per cui quello che ho vissuto io non è detto che si adatti ad altre situazioni di volontariato.
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La mia esperienza di volontariato all’estero
Il fatto che l’associazione SIMA BÔ sia stata creata da italiani, in particolare da Silvia Punzo, che è l’anima portante di tutto, per me è stato fondamentale, perché si viene catapultati in un paese straniero, da soli, ed a meno che non si sia ferratissimi almeno con l’inglese, anche la comunicazione a volte può diventare un problema.
A Capo Verde la lingua ufficiale è il portoghese, la popolazione parla anche un idioma locale che è il Creolo, e non parla inglese, per cui se vi trovaste in un luogo così con pochi rudimenti di inglese, valutate bene dove andare. Dove ci sono italiani ci si sente sempre un po’ a casa, e per me è stato così fortunatamente.
Bisogna sempre tenere presente, e questo lo sapevo fin dall’inizio, che si va a fare volontariato, e quindi bisogna, a mio avviso, essere molto adattabili, e rendersi disponibili al 100%, senza aspettarsi che sia come andare in vacanza, ma tutt’altro. Fare volontariato significa lavorare, anche duramente, in situazioni lontane dalla propria zona di comfort, significa accettare anche regole che non si condividono, perché sono state create da chi è li da prima di noi, significa essere umili, carpire tutti i consigli possibili da chi è già li e mettere da parte il proprio ego, perché si va a fare qualcosa per gli altri, non per sé stessi.
Ora ve l’ho messa giù molto più dura di quello che potrebbe essere, ma meglio essere preparati in negativo, per poi apprezzare meglio tutti i lati positivi ;)
Per SIMA BÔ, a Capo Verde, i volontari non sono ovviamente retribuiti, viene fornito loro l’alloggio, quindi un posto dove stare, ma è a proprio carico sia il viaggio per arrivare, sia il vitto. Se invece siete dei veterinari, cosa di cui c’è estremo bisogno laggiù, vi sarà offerto anche il viaggio.
Quindi io mi sono pagata il mio aereo, con scalo di una notte a Lisbona, e dopo 2 giorni di viaggio sono arrivata giù. Dovevo alloggiare a casa di Silvia, ma poi ho dormito in ostello, quindi bisogna essere anche un po’ flessibili sui cambiamenti dell’ultimo minuto che si devono fare, a seconda della disponibilità.
Ho visto anche una volontaria dover cambiare stanza 2 volte in 2 settimane, a seconda della disponibilità.
Ripeto, le vostre necessità ed il vostro comfort devono risultare secondarie in queste occasioni, non andate a fare una vacanza in un hotel 5 stelle, ma andate ad aiutare una situazioni in cui c’è bisogno di aiuto.
L’ostello di SIMA BÔ è bellissimo, si sviluppa su 2 piani, più un piano interrato dove c’è la lavanderia.
Io avevo la mia cameretta singola, molto confortevole ed allegra, che era diventata in tutto e per tutto il mio nido e zona di tranquillità, dopo tante dure giornate di lavoro.
L’ostello è molto pulito, c’è una cucina in comune, dove ci ritrovavamo con gli altri volontari ed anche con i turisti che alloggiavano all’ostello, negli orari di pranzo e cena, quindi con la possibilità di fare grandi chiacchierate (un po’ in tutte le lingue :D) e quindi di conoscere veramente tante realtà diverse e tante persone proprio belle e particolari.
La cosa che arricchisce di più, secondo me, in questo tipo di viaggi, è proprio aprire gli occhi su storie molto diverse dalla tua, conoscere persone diverse da te, dal tuo modo di vivere, che fanno scelte diverse e coerenti con i loro valori. Spesso persone giovani che hanno gran voglia di fare, di imparare, di vedere, sono svegli, attivi, adattabili e con dei caratteri veramente forti, ma gentili, mai capricciosi, sempre amichevoli.
Durante le mie due settimane di volontariato per SIMA BÔ ho avuto il piacere di conoscere ad esempio Svjetlana, una giovanissima veterinaria bosniaca, il cui sogno è girare il mondo facendo il suo lavoro per gli animali, e mi ha colpito molto il suo coraggio, la sua dolcezza nel fare il suo lavoro, la passione e la dedizione, durante il mese che ha passato a SIMA BÔ, effettuando dalle 5 alle 8 sterilizzazioni giornaliere nella clinica, quando invece nel suo paese al massimo ne vengono fatte 2 in un giorno. Una persona che ama mettersi alla prova e che sono sicura potrà essere molto contenta di sé stessa.
Altra persona che ho molto apprezzato è stata Irene, una volontaria italiana, innamorata di Capo Verde, che ha deciso poi di fermarsi ancora a fare volontariato per SIMA BÔ altri 2 mesi. Ho visto in lei un grandissimo amore per gli animali, che la porta a fare turni di lavoro infiniti senza mai mostrare stanchezza, senza mai un lamento, con la voglia di imparare, di metterci del suo, di vedere sempre il lato positivo delle cose, sempre con il sorriso. Per me è stata una fortuna ed un privilegio conoscerla, anche perché, essendo italiana, mi ha aiutato molto durante il mio soggiorno a Capo Verde a capire molte cose del posto :)
Nelle mie due settimane a Capo Verde c’era poi Enorâh, una giovanissima volontaria francese, anche lei instancabile e sempre col sorriso, anche se la sera la vedevi che le si chiudevano gli occhi dalla stanchezza, ma mai un lamento, mai un tentennamento. Veramente una ragazza forte, con le qualità che vorrei vedere un po’ in tutti i nostri giovani italiani.
Ma anche l’occhio vuole la sua parte, e quindi a colazione in ostello si presentava sempre il bel Gabriel, un giovane brasiliano dal sorriso smagliante, anche lui volontario, che ogni mattina si presentava a colazione con queste camicine aperte sul suo fisico statuario, ecco, bhe, era un bel risveglio! :D
Ma se vogliamo rimanere in tema “bellezze capoverdiane” non posso non citare “il bel Ravì“, dipendente stipendiato di SIMA BÔ, che si occupa di andare a prendere e riportare i pazienti a domicilio e alla clinica, sempre anche lui con il sorriso, con ottimismo e tanta gioia di vivere, un piacere stargli accanto in furgoncino! (oltre che per il bel sorriso).
Sono sempre le persone a fare le situazioni, e quindi dato che sto parlando delle persone conosciute durante la mia esperienza, la citazione principale va a Paolo e Silvia, che sono i fondatori dell’associazione.
Paolo uomo tutto fare, pronto in ogni situazione a lavorare come falegname, autista, idraulico, meccanico, infermiere, fattorino, guida turistica, per il bene dell’associazione e dei volontari, e infine Silvia, l’anima di SIMA BÔ.
Silvia è un vulcano di energia, un vortice di cose da fare, che, fidatevi, vi inghiottirà dal momento in cui scendere dall’aereo fino al momento della partenza :D
Coordina tutto e tutti, onnipresente e attenta, con un obiettivo chiaro davanti: il bene di cani e gatti dell’isola.
Una persona veramente unica, infaticabile, che riesce perfino a fare un po’ da mamma a tutti volontari, tanto è presente con attenzioni e anche raccomandazioni :)
Io, dico la verità, se facessi la vita che fa lei schiatterei nel giro di due giorni, ma tant’è! E credo che se proprio lei non fosse fatta così, SIMA BÔ. nemmeno esisterebbe!
Un’ esperienza indimenticabile: il volontariato con gli animali
Il fulcro del lavoro per un volontario di SIMA BÔ sono gli animali naturalmente, i cani ed i gatti. Io sono andata mirata sui gatti, ma ho avuto modo anche di essere presente in canile e di osservare il grande lavoro che si fa lì.
La maggior parte dei volontari che non sono veterinari devono dare una mano a portare a sgambare i cani del canile, tutti i giorni almeno una volta al giorno. I cani sono un centinaio, quindi le passeggiate quotidiane vengono calcolate sulla base del numero di volontari che ci sono al momento, in generale c’è un turno la mattina, dalle 7 alle 13, e si dà il cambio per il turno del pomeriggio, dalle 13 alle 19.
Preparatevi ad essere in forma se volete fare questo tipo di attività, o per lo meno a diventarlo, perché le passeggiate si svolgono con in media 2-3 cani alla volta, durano almeno una mezz’oretta, il clima è abbastanza caldo ed il terreno non è dei più semplici. I cani non vedono l’ora di fare la loro passeggiata, e devo dire che non mi è mai capitato di vedere un così gran numero di cani affettuosi, giocherelloni e amabili tutti assieme. Non sperate di tornare dal canile puliti :D i cani cercano le coccole e vi faranno sempre le feste, per cui preparatevi! :D
Il mio lavoro al gattile devo dire che era molto più leggero e, per me almeno, più piacevole, infatti consisteva nell’essere letteralmente sommersa di fusa e coccole di mici :) Mi sono occupata di aggiustare i tiragraffi, di sistemare le federe sui cuscini grazie al lavoro fatto da mia mamma, ma soprattutto di far giocare e di coccolare questo poveri mici che occupano il gattile e sono li tutto il giorno ad aspettare attenzioni.
Sono ben nutriti e curati, il gattile è veramente pulito ed ordinato, nonostante, come sappiamo, i gatti ne combinino di tutti i colori, tutto questo grazie alle attenzioni di Silvia che sollecita il personale del posto ad essere attento e minuzioso con le pulizie. Niente odore di pipì (cosa che invece sento molto spesso in gattili qui in Italia, ma è anche normale!), le lettiere vengono cambiate 2 volte al giorno, ed ogni giorno, due volte al giorno, pulizie da parte del personale.
La cosa che mi ha più colpito è stata l’affettuosità dei gatti, la loro dolcezza, dal più piccolo al più grande. Non solo i gatti del gattile, ma in generale tutti i gatti capoverdiani gradiscono molto le coccole, ti chiamano proprio per fargliele, si strusciano contenti e ti guardano con gli occhietti a cuoricino, cosa che ti fa sciogliere.
Molto del mio tempo l’ho quindi passato in gattile, facendo giocare i mici, facendo miliardi di foto, e devo dire che è stato più l’amore che ho ricevuto che quello che ho dato!
SIMA BÔ è una sorta di ospedale veterinario, dotato di clinica, aperta 7 giorni su 7 e sempre piena, con Ravì che funge più o meno da ambulanza veterinaria, girando per l’isola quando viene chiamato per cani o gatti da andare a prendere a domicilio. In clinica sono sempre presenti il veterinario capoverdiano e una infermiera, ma c’è sempre bisogno di volontari veterinari, per effettuare tante sterilizzazioni.
Sembra impossibile, ma sembrano infinite le sterilizzazioni da fare. Ed anche far entrare in testa alla popolazione che se non sterilizzano i loro cani e gatti, riuscirli a curare tutti è pura utopia. Avete paura che sterilizzando tanti cani gatti, questi si estinguano? Venite a fare un giro in clinica a SIMA BÔ e rimarrete sorpresi :D
Durante le mie due settimane di volontariato è iniziata anche una delle campagne di sterilizzazione che SIMA BÔ effettua in giro per l’isola, con tanto di tenda, tavolo operatorio ed attrezzatura, collocati in zone della città o dell’isola in cui le persone possono portare il proprio animale più agevolmente.
Nella tenda venivano effettuate circa 16-18 sterilizzazioni al giorno. Con la fila di capoverdiani con il loro cane ed il loro gatto in attesa.
La sterilizzazione è gratuita, e l’animale viene anche poi seguito per le medicazioni successive, per gli antiparassitari, per la convalescenza, un lavoro enorme svolto per la salvaguardia sia degli animali stessi, sia per la popolazione.
Nella tenda, ma anche in clinica, ho potuto osservare le sterilizzazioni e le medicazioni proprio dal vivo (ve lo sconsiglio ovviamente se non avete buono stomaco :D), cosa che qui in Italia penso non mi potrebbe capitare mai!
E’ stato veramente affascinante vedere la tecnica operatoria, le suture, il lavoro del veterinario dal vivo davanti ai miei occhi.
Confesso che in molti momenti mi sono anche sentita un po’ inutile, come volontaria, senza avere le competenze necessarie per curare davvero con le mie mani quegli animali. ma ognuno aiuta a modo suo, e se fate una esperienza di volontariato all’estero potreste anche stupirvi di scoprire abilità che non sapevate di avere, o cose per cui siete portati che altrimenti non avreste mai scoperto.
Io mi sono riscoperta senza dubbio molto forte, con un buono stomaco, e capace anche di fronteggiare situazioni emotivamente difficili di cani in difficoltà oppure di pericolo come cani che si azzuffano, con sangue freddo, facendo il necessario senza perdere la calma. Quindi per me è stata una esperienza senza dubbio di crescita e di scoperta anche di me stessa.
Viaggiare facendo volontariato: Capo Verde
SIMA BÔ è collocata in una delle isole di Capo Verde, per la precisione Sao Vicente, la cui capitale è Mindelo. Non è l’isola più turistica dell’arcipelago, e se amate scoprire la vita vera nei luoghi dove andate, è il posto adatto.
Tutta l’isola conta circa 80.000 abitanti, di cui 70.000 vivono nella capitale Mindelo.
E’ un’isola che si può girare interamente in auto in una giornata, fatta di natura selvaggia, paesaggi brulli e rocciosi, il vento costante.
Se avete seguito il mio reportage sui social di MicioGatto (Facebook ed Instagram) avrete visto i miei video quotidiani in cui vi mostravo anche le spiagge di Sao Vicente, il clima, che mi aspettavo torrido da equatore ed invece era come in primavera da noi, tanto che avevo portato per sbaglio una felpa che poi ho usato tutti i giorni!
Se fate una esperienza di volontariato all’estero il vostro obiettivo è anche quello di conoscere il luogo in cui andate, vedere una cultura ed un modo di vivere diversi, ed io ho potuto vedere luoghi bellissimi, luoghi meno belli, realtà stupende e realtà meno belle.
La vita da turista è ben diversa da una esperienza di volontariato, tanto che quando mi chiedono “Allora come sono andate le ferie a Capo Verde?” mi viene un po’ da ridere perché non sono state per nulla ferie :D
Anche se comunque ho fatto vita da turista anche più di quel che mi aspettavo, ho passato qualche ora in spiaggia, ho fatto il bagno in quel mare meraviglioso, ho visitato l’isola di Sant’Antao che è stupenda, insomma mi sono goduta parecchio il viaggio.
Tirando le somme
Se sei arrivato fino a questo punto dell’articolo, complimenti! Ho scritto veramente tanto, ma tantissime sono le cose che ci sarebbero ancora da dire. Ma è una esperienza da vivere ognuno sulla propria pelle, io l’ho vissuta in modo intenso, mi ha arricchito tantissimo, ho imparato molto e se vuoi sono a disposizione, nel caso tu voglia vivere questa avventura, a darti tutti i consigli che posso :)
Un consiglio che ti posso dare fin da ora è: non aver paura della fatica, e verrai ripagato in 1000 modi, ma questo vale per ogni cosa nella vita :)
Tirando le somme, sono veramente felice di avere vissuto la mia esperienza di volontariato all’estero con SIMA BÔ, sicuramente rifarò altre esperienze del genere in futuro, ma sono felice di essere partita da questa, perché in particolare aver conosciuto Silvia mi ha insegnato tanto. Continuerò la mia collaborazione a distanza con SIMA BÔ per cui sentirai ancora parlare di tutto ciò!
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Bellissimo articolo Elisa. Bravissima e questa che hai fatto è stata veramente una nuova e bella esperienza.
Grazie Milvia, si è stata una esperienza indimenticabile :) Lieta di aver reso partecipe te e chi mi legge :)
Ciao, conosci altre associazioni simili dove poter andare a fare volontariato?
Grazie
Ciao mi è piaciuto molto il tuo articolo e anch io sarei interessata prossima estate di fare un volontariato anche 2 mesi potresti darmi altre dritte da poter prepararmi al meglio. Amo gli animali è do l anima per potergli salvare e poter sapere che ho cambiato la loro vita
Altre dritte? Non aver paura di fare fatica e dedicarsi con amore agli animali :) chiedimi pure quello che vuoi sapere!!
Ciao Elisa, mi è piaciuto molto il tuo articolo, e devo ammettere che se prima di leggerlo ero un pò indecisa, ora sono pienamente consapevole che voglio fare un’esperienza come quella da te descritta! :)
La mia domande é: chi bisogna contattare per poter avere informazioni anche riguardanti i prezzi, e per poi effettivamente mettersi d’accordo?
Io in questo caso mi sono rivolta direttamente all’associazione, che ha un sito e la sua pagina Facebook e Instagram e mi sono messa d’accordo direttamente :) so che esistono anche dei siti web che raggruppano diverse proposte di volontariato a cui accedere comunque.
Buona ricerca e buona avventura!
:)