Storie di gatti: Un mucchietto di peli – Recensione
Quando leggo storie di gatti, è come se entrassi in un ambiente familiare, come se quelle storie parlassero anche di me e dei mici che ho avuto. Succede anche te?
Ancora di più mi è successo con questo piccolo e dolce libro: “Un mucchietto di peli (una scheggia di luce)“, di Antonio Mazza, giornalista e scrittore.
L’ho divorato in una mezza giornata estiva, tanto da lasciarmi senza fiato, e con la lacrimuccia che mi scendeva, perché è veramente una storia di dolcezza e struggimento.
Ma senza toni drammatici, bensì un racconto semplice, di vita quotidiana, di cambiamento interiore avvenuto grazie alla presenza felina.
Antonio racconta di sé e della sua vita, che è cambiata dopo l’arrivo di tre gattine trovatelle, Isabella, Licia e Patrizia.
Inizialmente per lui erano “gatte da sistemare” da qualche parte, ma poi sono entrate nella sua vita e nella sua anima, facendogli vedere il mondo e la quotidianità con occhi diversi.
E ci prova a disfarsene, con una campagna di adozione, portandole in gattile, ma al suo ritorno passa a vedere come stanno, loro lo riconoscono, e lui non si stacca più.
Ognuna con il suo carattere unico, ognuna ad insegnare qualcosa, come solo i gatti sanno fare.
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Antonio impara a conoscerle, cerca di rimanere imparziale, ma ne preferisce una, la moglie ne preferisce un’altra, entrambi amano tutte e tre moltissimo.
Questo ci riporta a come ci rispecchiamo nei nostri gatti, a come vediamo dei tratti di noi, a come interagiamo con loro con nostre proiezioni emotive.
- Mazza, Antonio (Autore)
Il libro mi riporta alla mente la vita con i miei miciotti, Lady ed Oscar, ed anche ai 15 anni con la mia Micia, una vita cresciute assieme, la sua perdita, il suo ricordo che rimarrà per sempre, perché ogni gatto è unico e insostituibile.
Antonio e la moglie passano 17 anni con queste gattine, in 17 anni il rapporto che si crea arriva a permeare ogni cosa.
E’ nella vita quotidiana che viviamo questo amore per i nostri gatti, e Antonio ci racconta proprio questo, le vacanze con loro, la vita che cambia negli anni, ma soprattutto come queste gattine gli insegnino che noi umani dobbiamo un po’ ritornare a comprenderci l’un l’altro, a depurarci dall’egoismo, a prendere ad esempio gli animali, nella loro purezza.
Consiglio vivamente la lettura di questo canto d’amore che Antonio dedica alle sue gatte, un canto d’amore in cui ci riconosciamo noi tutti amanti dei gatti, che ci pervade con la sua malinconia piena d’amore.
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