Portare il gatto in vacanza o lasciarlo a casa?
Da quando la famiglia comprende anche uno – o più – amici a quattro zampe, c’è un nuovo fattore da considerare quando si organizzano le tanto sospirate vacanze: e il gatto?
Ecco quattro opzioni da considerare se avete in programma un viaggio, o anche solo un week-end al mare.
Meglio portare il gatto in vacanza o lasciarlo a casa?
1. Gli inseparabili: portare il gatto in viaggio
Se non volete separarvi dai mici, portateli con voi!
Ovviamente, l’organizzazione dipende dal tipo di vacanza che avete in mente.
Non tutti gli alberghi, e neppure gli appartamenti in affitto, accettano animali, quindi sempre meglio informarsi prima.
Così come è meglio chiedere le regole di trasporto se viaggiate in treno, nave o aereo.
Se siete a bordo della vostra auto, preparatevi: i gatti generalmente non amano viaggiare nel trasportino e potrebbero esprimere la loro ansia con nausea, vomito e altre manifestazioni spiacevoli.
In questo articolo ti spiego come fare per portare il gatto in viaggio nel trasportino.
Cercate di tenere a disposizione acqua, una coperta o altro il cui odore sia famigliare e occhio alla temperatura: qui il veterinario spiega come riconoscere un colpo di calore nel gatto e come intervenire.
Leggi anche: Vacanze con il gatto, tutti i consigli
2. In villeggiatura dai nonni
Se, come me, siete di quelli per cui vacanza vuol dire viaggio in giro per il mondo, l’opzione numero 1 è da escludere.
Quindi, se micio non viene con voi, dove va in vacanza?
Se siete fortunati, avete parenti che passano l’estate in un luogo stabile, come una casa in campagna o in montagna, e che si dichiarano disponibili all’accoglienza.
Io ho questa fortuna, e i miei due mici ad agosto vanno “in villeggiatura” in montagna, dove possono godere di aria fresca, gite in soffitta e in giardino, pulizia a quattro stelle come solo la mamma sa garantire e coccole a volontà.
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Me li vado a riprendere sempre con il pelo più lucido e folto, merito forse dell’aria pura di montagna. La casa la conoscono, i miei genitori anche, quindi lo stress per loro è minore.
Unico inconveniente: convincerli a entrare nel trasportino per il viaggio in auto che, ovviamente, non è molto gradito.
3. Cat sitter a domicilio
Se i vostri gatti sono molto abitudinari e non sopportano il “cambio di residenza” oppure se non avete modo di portarli con voi, potete lasciarli a casa e affidarvi alle cure di un “pet sitter”, ovvero una persona che si prenda l’incarico di andare a casa vostra almeno una volta al giorno a fornire cibo, acqua fresca, cambio lettiera e, possibilmente, un po’ di coccole.
L’ideale è trovare una persona affidabile per voi (visto che avrà le vostre chiavi di casa) e gradita al gatto (sarebbe opportuno un incontro preliminare per conoscersi).
4. Portare il gatto in una pensione
Esistono luoghi attrezzati proprio per ospitare cani e gatti, vere e proprie “pensioni per gatti”.
A dire il vero, in giro per il mondo esistono anche hotel di lusso per gatti, come quello nella foto qui a fianco, con suite attrezzate e menu a la carte (se non avete abbastanza soldi, voi potete sempre dormire in campeggio).
Però diciamo che in media si tratta di sistemazioni un po’ più spartane…
A mio parere questa è l’opzione più stressante per i nostri mici, che si trovano catapultati in un luogo estraneo, con persone estranee e, spesso, altri gatti intorno.
Considerate infatti che i mici in genere non sono animali così propensi a fare amicizia!
Nel caso sceglieste questa opzione, valutate attentamente lo spazio a disposizione (gabbie o stanzette), la possibilità o meno di avere uno spazio di autonomia senza altri gatti, la presenza di personale competente e di un veterinario.
Detto questo, la cosa più importante è una sola: non abbandonarlo! E tu, come ti sei organizzato per le vacanze con il tuo gatto?
Scopri i consigli per scegliere il miglior trasportino per il tuo gatto!
Ti trovi qui:
ho la fortuna di avere due maine coon (fratelli) maschio e femmina di 4 anni, ogni anno non so quale soluzione attuare per le ferie (7gg), o portarli con noi in stanza d’albergo in montagna o lasciarli a casa sempre curati da una persona amica in due visite giornaliere ( 1h al mattino e 1h alla sera). Viaggio con auto. Loro si fanno una compagnia meglio di noi. Quale soluzione è la migliore? Per i primi 3 anni li abbiamo portati, ma temo che sia un egoismo nostro e non la loro necessità