Perchè NON regalare un gatto a Natale…

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Perchè NON regalare un gatto a Natale...

…a meno che non sappiate bene cosa state per fare, ecco perché non regalare un gatto a Natale! Che cosa significa veramente avere un gatto? In tal caso, se sei deciso a regalare un gatto, ecco come impacchettarlo (ovviamente scherzo!)

Cosa comporta regalare un gatto per chi lo riceve?

Premetto che sono sempre più dell’opinione che sia meglio avere due gatti anziché uno, perché si tengono compagnia, perché l’impegno richiesto per uno o per due gatti è più o meno lo stesso, perché le soddisfazioni si moltiplicano per due, insomma per mille motivi.

Certo è che, se avete intenzione di regalare un gatto a Natale, o per il compleanno, o per qualsivoglia festa, dovete capire prima bene se colui o colei che lo riceverà, sa cosa significa occuparsi di un animale, se ne ha già avuti e soprattutto se ama i gatti! Perché, purtroppo, non è cosa così scontata.

Purtroppo le statistiche parlano chiaro, dopo le feste, c’è un boom di restituzioni dei poveri animaletti al mittente, soprattutto se presi in gattili o trovatelli. Spesso chi riceve il gatto in regalo è totalmente all’oscuro di tutto ed impreparato.

E spesso ad essere regalati sono piccoli cuccioli che hanno ancora più bisogno di attenzioni perché sono piccoli.

Ricordo ancora quando ho adottato i miei due bellissimi micetti meticci, erano veramente piccolini, avevano appena terminato lo svezzamento.

La mia casa si è trasformata in un nido per gatti, il pavimento ricoperto di coperte, di ciotoline di cibo e, ahimé, di sporcizia.

Sebbene i miei mici abbiano imparato subito subito ad usare la lettiera, purtroppo qualche inconveniente all’inizio c’è.

In questo articolo voglio farti capire, tramite la mia esperienza, a cosa si va incontro quando in casa arriva un gatto, per cui regolati in base a quanto conosci la persona destinataria del regalo, per capire se è la persona adatta per ricevere un gatto in regalo.

Il necessario: la lettiera ed i problemi con i bisognini

Iniziamo subito dunque con l’educazione alla lettiera

Se i micetti sono piccoli piccoli, non ce la faranno a scavalcare da soli il bordo della lettiera, dovrete depositarli voi  sulla sabbietta ogni tanto, e vedere come si comportano. Oppure dovrete rassegnarvi a spargere un po di sabbietta su una superficie rasoterra che loro sappiano raggiungere da soli.

Inoltre bisogna fargli capire che il bisognino si fa li...

Io davo l’esempio “raspando” con la mano la sabbietta pulita, così i miei micetti hanno capito subito che dovevano raspare e fare i loro bisogni. P

erò non è detto che lo imparino subito.

Non è detto che si sentano a loro agio e facciano subito i bisognini dove e quando volete voi.

Quindi bisogna armarsi di pazienza e di prodotti per la pulizia dei pavimenti :)

Leggi l’articolo dove ti spiego come scegliere la lettiera e l’articolo per la scelta della sabbietta.

Far dormire il cucciolo di micio

Se sono cuccioletti, magari di notte si sentiranno soli e dispersi senza la loro mamma, ancor più se ne prendete uno solo.

Far dormire il cuccioletto con voi non è l’ideale, perché da piccolo non sa saltare su e giù dal letto, vi disturberà e avrete paura di schiacciarlo rigirandovi.

L’alternativa è chiudere il piccoletto in un’altra stanza, ma se miagola tutta la notte?
Sarete in grado di avere la pazienza di non andare di là e tirargli il collo e dormire lo stesso?
Avete presente come può essere insistente il miagolio di un cucciolo disperato?

Io si, perché tanti anni fa mi è capitato di portare indietro alla proprietaria un piccolo micetto perché non mi faceva dormire la notte.

Quindi anche la notte, bisogna essere pazienti, non demordere, educare il micio a dormire senza disturbare, senza rimproverarlo ma senza accorrere ad ogni suo richiamo, altrimenti imparerà che se lui miagola voi correte, ed avrete finito di vivere.

L’arma segreta: i tappi per le orecchie.

Micio piccolo: gestire il cibo

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Foto copyright Elisa Bertoldi

Punto numero tre: il cibo.

Se il micetto ha appena finito lo svezzamento, sarete fortunati se riesce a mangiare da solo da un piattino e non lo dovete imboccare.

Mi raccomando, se volete regalare un gattino, di assicurarvi che abbia almeno 2 mesi ed abbia finito lo svezzamento, altrimenti non sarà semplice nutrirlo.

Sono d’obbligo cibi tipo pappetta, quasi liquidi, e lasciati a disposizione delle creaturine per quando aggrada loro servirsene.

Bhe i miei entravano totalmente nel piattino.
La femminuccia entrava con entrambe le zampette davanti dentro alla pappetta, e succhiava dal piatto come succhiasse ancora dal seno di mamma gatta.

Specifico che mi sono capitati due splendidi meticci a pelo lungo, ma potete immaginare come era rodotto il pelo sotto al mento e fino a metà corpo se immerso nella pappetta di cibo per gatti.

Ve lo immaginate il profumino? perché non è che il cibo per gatti sia proprio tanto profumato come vi fanno credere negli spot televisivi!

Insomma la mia amata micetta usciva dal piattino imbrattata di pappetta, ed andava allegramente a zompettare in giro per la cucina.

Senza calcolare che se adottare un gatto di razza, avrà bisogno di alimenti adatti al suo stomaco, e probabilmente saranno costosi, quindi fate bene i conti.

Problemi del micio con il bagnetto

Non sognatevi di fare il bagno ai cuccioli...pena diarrea fulminante.

Alcuni cuccioli di gatto possono anche morire a causa di una diarrea dopo aver fatto loro il bagno.

Quindi i poveri pelosetti cosparsi di cibo, li devete asciugare alla meglio con una salvietta, e rassegnarvi a non pulire casa almeno per un mese.

Conclusioni

Quindi ricapitoliamo, occorrente da fornire oltre al gatto regalato?

– lettiera e sabbietta

– cibo per cuccioli

– tante salviette per pulire

– prodotti per la pulizia della casa

– tanta pazienza

Io vi dico che dopo le prime 2 settimane di convivenza con le mie due creature, in cui non ero uscita mai dalla porta di casa se non per andare a lavorare, ho chiesto alle mie amiche di portarmi fuori per farmi respirare.

Un cucciolo di micio è un lavoro a tempo pieno, ripagato però da mille soddisfazioni!

Non voglio assolutamente scoraggiare, con queste mie parole, chi è entusiasta di adottare uno o più cuccioli.
Però vorrei fare capire che avere un gatto in casa, come qualsiasi altro animale, è un impegno che si prende per la vita.

Non è un impegno nel tempo libero, è un impegno 24 ore. E’ come avere un figlio. Bisogna avere il tempo di stare in compagnia dell’animale, di curarlo, di correre dal veterinario se sta male, di tenergli pulita la lettiera, di fornire acqua e cibo. Ed è difficile assentarsi da casa.

Un gatto non può essere spostato ogni volta che ve ne andate da qualche parte. Un cane lo potete anche portare con voi, conosco anche situazioni in cui una famiglia si porta dietro il gatto in vacanza, però bisogna valutare bene il carattere dell’animale, perché siete responsabili del suo benessere.

Una casa adatta ad un gatto non è una casa con soprammobili costosi, divani preziosi o tende ricamate. Un cucciolo di gatti si arrampica ovunque, marca il territorio, si fa le unghie. Non sperate di cavarvela con un tiragraffi in un angolo, probabilmente il vostro gatto nemmeno lo guarderà. E si farà le unghie sulla poltrona in pelle.

Quindi prima di regalare un gatto, valutate bene se il destinatario ha una casa che tiene come uno specchio, o se è tollerante verso un po di disordine.

I miei mici, appena hanno iniziato a capire dove erano e ad esplorare il territorio, sono saliti fin sopra i pensili della cucina, ed hanno lanciato per terra qualsiasi soprammobile avessi. Hanno rotto vasi, rovinato lampade a stelo, imbrattato cuscini, grattato poltrone.

Sei ancora sicuro che un gatto sia un regalo di Natale gradito?

Se si, complimenti, il destinatario del vostro regalo non si sentirà mai più solo e annoiato :) e vivrà circondato da un affetto infinito e dalla meraviglia di conoscere una creatura con un carattere unico.

Ah, valuta anche l’ipotesi di regalare un gatto adulto, può essere la scelta migliore.

Foto di copertina copyright Elisa Bertoldi


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