La gabbianella e il gatto

La storia di una poetica amicizia, tra il gatto Zorba e la piccola gabbianella ignara di poter volare

La gabbianelle e il gatto è la trasposizione cinematografica in film di animazione, creata nel 1998 da dallo studio Lanterna Magica e diretto da Enzo D’Alò, del romanzo di Luis Sepúlveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.

La storia narra di una gabbiana che finisce in una pozza di petrolio, e per cercare salvezza atterra su un balcone di una casa. In quella casa vive Zorba, gatto pieno di risolrse e di buon cuore. La gabbiana sta per morire, ma, deposto il suo ultimo uovo, fa promottere a Zorba di non mangiare l’uovo, prendersi cura della sua creatura, e di insegnarle a volare.

Zorba chiede consiglio ai suoi amici gatti, e quando torna a casa e vede la gabbiana già spirata e l’uovo affidato alle sue cure, si sente preso dalla responsabilità e decide di tener fede alle sue promesse. Cova l’uovo per 20 giorni, e alla sua schiusa, da il nome Fortunata alla gabbianella.

Questa viene protetta ed accudita, soprattutto contro le insidie dei Topi, infide creature che complottano per mangiarla.

Ma anche tra i gatti si nasconde il tradimento, il gatto Pallino, dopo una lite, fa credere alla gabbianella che Zorba in realtà la vuole mangiare, non essendo lei un gatto.

Fortunata rimane sconvolta, scappa e viene catturata dai topi, poi liberata da Zorba e i suoi amici, assieme a Pallino, che pentitosi del suo gesto aveva tentato l’impresa da solo, ma era stato catturato pure lui. I gatti escogitano un sistema simile al cavallo di Troia e riescono a salvare sia Pallino che Fortunata.

Zorba spiega poi alla gabbianella che tutti i gatti le vogliono molto bene e non la mangerebbero mai, anche se è nella loro natura, ma può sentirsi al sicuro per l’affetto che li lega a lei.

I gatti allora, per mantenere l’ultima promessa fatta da Zorba alla gabbiana, cercano in tutti i modi di insegnarle a volare e di trovare la sua vera natura, e grazie anche alla padroncina di Zorba ci riescono. Pallino, guardando Fortunata finalmente in volo, si sente tanto legato a lei da chiamarla “sorellina”.

Fortunata trova allora il suo vero essere e dopo aver salutato i suoi cari amici, vola verso l’oceano dove si unisce ad uno stormo di gabbiani.

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Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

Sepúlveda, Luis (Autore)

La storia è simbolica dell’accettazione della diversità, dell’affetto che può legare due creature si razze diverse ed addirittura in cui una dovrebbe avere il sopravvento sull’altra.

Spesso si sentono storie di animali allattati da altri animali che invece dovrebbero divorarli, gatti che giocano con uccellini senza fargli alcun male, cani e gatti che crescono assieme inseparabili, mamme tigri che allattano cuccioli di maialino, e molti altri esempi.

Nel mondo animale non esiste la cattiveria, se si uccide è per necessità di nutrirsi e perchè tutto ciò sta nell’istinto dell’animale. Ma l’istinto materno può essere ben più forte.

La storia della gabbianella e del gatto che le insegnò a volare dovrebbe ispirarci valori come la cura per la diversità, ma anche l’amore per la natura e l’amore per tutte le crature viventi. E non solo, anche il perdono per gli errori (come quello commesso da Pallino), la comprensione dei propri sbagli per poi agire ancora meglio di prima.

Quindi un film di animazione adatto a tutti i bambini e agli adulti, educativo ed emozionante. Ed una lettura che si può classificare come un insegnamento di vita.

Io ti consiglio vivamente la lettura dello splendido libro, che puoi trovare su Amazon: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

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