Hepatic gatto: quali cibi per i problemi al fegato

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Alcuni alimenti per gatti in commercio hanno caratteristiche terapeutiche e vengono consigliati dal veterinario in caso di patologie del gatto, dopo una accurata visita clinica. E’ raccomandato non utilizzare questi alimenti senza prima consultare un veterinario, perché si potrebbero causare problemi di salute al gatto, anziché risolverli.
Questi alimenti comprendono quelli denominati “Renal”, “Urinary”, “Hepatic”, “Intestinal”, solo per citare i più conosciuti e di cui abbiamo parlato in altri articoli, e qui parleremo del cibo hepatic per gatto, cioè di quei cibi che sono consigliati quando ci sono problemi di fegato.

E’ importante per il proprietario di un gatto capire bene quali effetti hanno questi alimenti, e che non necessariamente un gatto con determinate patologie ha come unica scelta la loro assunzione. Spesso questi alimenti possono venire infatti sostituiti da un’alimentazione casalinga formulata specificamente per il problema del gatto, da un veterinario esperto in alimentazione. In altri casi, nonostante la presenza di una patologia, di solito in forma lieve, può andare bene l’alimentazione per i gatti sani.

Un alimento terapeutico come il cibo Hepatic per gatto è un ausilio, ma di solito non è alimento che cura, ma un “alimento che non peggiora lo stato della patologia”, e ne supporta la ripresa pur senza esserne la cura: è diverso da dire che si tratta di una cura. Questi alimenti non curano, sono solamente un supporto (laddove un’alimentazione sbagliata potrebbe peggiorare lo stato della patologia).

Gli alimenti che in forma colloquiale chiamiamo “terapeutici” sono definiti dalla legge come alimenti destinati a particolari finalità nutrizionali, detti anche PARNUT, in base a quanto stabilito all’articolo 18 del Reg. 767/2009.
Le particolari finalità nutrizionali sono quelle patologiche, e per le singole patologie sono richieste delle indicazioni ben precise per ogni singolo tipo di patologia; le indicazioni specifiche cambiano anche in base alla specie animale, e sono definite dal Regolamento UE 2020/354.
Le patologie regolamentate, i cui alimenti non seguono le caratteristiche “standard” dell’alimento completo, sono secondo la normativa, per il gatto:

  • L’Insufficienza Renale Cronica;
  • La prevenzione di calcoli di struvite, di urati, di ossalati;
  • La riduzione di reazioni avverse al cibo;
  • La riduzione dei disturbi dell’assorbimento intestinale;
  • La compensazione della maldigestione;
  • Il supporto della funzione del cuore in caso di insufficienza cardiaca;
  • Il controllo dell’apporto di glucosio per il diabete;
  • Il supporto alla funzione del fegato nel caso di insufficienza epatica;
  • La regolazione del metabolismo lipidico in caso di iperlipidemia;
  • La riduzione dell’eccesso di peso;
  • La ripresa nutrizionale dopo la convalescenza;
  • Il supporto alla ricrescita del pelo dopo un’eccessiva perdita;
  • Il supporto al metabolismo osteoarticolare;
  • La riduzione dello iodio in caso di ipertiroidismo.

Questi alimenti si possono facilmente distinguere dagli altri per due frasi ben precise (che per alcune patologie possono essere anche di più), indicate stessa normativa:

  • Il tempo per cui è necessario utilizzare quell’alimento; poiché questi alimenti, nel rispetto della patologia, possono avere carenze o eccessi rispetto agli alimenti tradizionali, non devono essere usati troppo a lungo per evitare che possano creare problemi;
  • La frase “si raccomanda di chiedere il parere di un veterinario prima dell’uso oppure prima di estendere il periodo di impiego”

Il motivo di quest’ultima frase è sempre lo stesso: poiché l’alimento è sbilanciato per un animale sano, ed è bilanciato unicamente per un animale che abbia quella specifica patologia, non si può usare “a caso”, perché si tratta di un alimento specifico, basato su dati scientifici, e non è, in questo caso, una semplice indicazione pubblicitaria.
Bisogna comunque fare attenzione al fatto che gli alimenti per una specifica patologia non sono tutti uguali tra loro: un pacco di crocchette “Hepatic” non è uguale a un pacco di un’altra marca di crocchette “Hepatic”. Per cui se il vostro veterinario vi consiglia un cibo “Hepatic” chiedete maggiori spiegazioni, in base al vostro specifico caso, e fatevi indicare una marca e un prodotto preciso (spesso una stessa azienda produce più prodotti diversi della stessa linea). Per lo stesso motivo evitate di chiedere consiglio al commesso del negozio, ne saprà ancora meno, non conoscendo la situazione clinica del gatto: stiamo parlando della salute del vostro gatto, e se è prescritto un tipo di alimentazione per un problema come calcoli o altro, non è da sottovalutare la scelta dell’alimentazione terapeutica, quindi fate attenzione.

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Un’altra distinzione importante da fare, dato che causa spesso incomprensioni è tra “cibi terapeutici” di cui stiamo parlando e “cibi medicati”.
I cibi medicati esistono, richiedono la ricetta medica veterinaria e devono essere venduti da un farmacista, cose non necessarie per gli alimenti terapeutici che si possono acquistare in tutti i negozi di animali. Gli alimenti medicati contengono infatti al loro interno anche un principio attivo, un medicinale a tutti gli effetti, che invece non si trova negli alimenti terapeutici. Vengono utilizzati solitamente negli animali da reddito per una somministrazione più semplice, mentre per gli animali da compagnia si utilizzano invece i “normali” farmaci, che si acquistano in farmacia.

Crocchette e umido “Hepatic”: le caratteristiche

Un grande gruppo di patologie che possono interessare il gatto sono quelle che riguardano il fegato.
Il fegato è un organo dalle numerose funzioni, e tra le più importanti ha quella di detossificare le sostanze tossiche che arrivano dall’intestino (dall’alimentazione), di metabolizzare le sostanze nutritive, di produrre vari tipi di proteine necessari per il buon funzionamento dell’organismo, di produrre bile che permette la digestione.

Si tratta di funzioni fondamentali per l’organismo, che per vari motivi possono essere ridotte; in alcuni casi delle malattie epatiche comportano l’impossibilità del fegato di funzionare in maniera corretta.
Le patologie del fegato del gatto sono molte, e non tutte richiedono un’alimentazione specifica; questo vale sia perché alcune patologie sono acute, cioè si risolvono in breve tempo con l’utilizzo solitamente di medicinali, o con interventi chirurgici (pensiamo ai calcoli nella cistefellea), sia perché in alcuni casi di patologie croniche, cioè prolungate nel tempo, le funzioni del fegato potrebbero non essere compromesse a tal punto da richiedere questo tipo di alimentazione.

Alcune delle patologie epatiche del gatto sono:

  • Lipidosi epatica o “malattia del fegato grasso” o FHL
  • Colangioepatite (infiammazione dei dotti biliari)
  • Shunt portosistemico nel Gatto (ereditaria)
  • Insufficienza epatica
  • Neoplasia epatica
  • Epatite acuta
  • Epatite virale

Per questo motivo, le situazioni in cui si utilizza l’alimento Hepatic sono molto specifiche.
Le caratteristiche di questo alimento consentono di contrastare il malfunzionamento epatico dal punto di vista soprattutto metabolico: si compone di proteine molto digeribili e in bassa quantità (sono poche perché il fegato non riesce a trasformare l’ammonio, derivante dalle proteine, in urea; poiché l’ammonio è tossico, troppe proteine rischierebbero di causare un’ammoniemia, cioè un eccesso di ammonio nel sangue); i grassi sono pochi in quanto difficilmente metabolizzabili dal fegato, alcuni minerali sono limitati perché si deve evitare un accumulo epatico.

È un alimento poco ricco di nutrienti, per ovviare alle difficoltà del fegato, ed è questo il motivo per cui l’utilizzo è limitato solamente a situazioni specifiche; in altri casi, infatti in presenza di patologie epatiche, il veterinario può preferire non utilizzarlo, ma questa è una valutazione che viene effettuata caso per caso.
La cosa importante da ricordare, come per altri alimenti, è che questo tipo di alimentazione, non cura né previene le patologie epatiche (la cura, se possibile, è affidata alle terapie vere e proprie). Inoltre non tutti gli Hepatic sono uguali, pertanto deve essere il veterinario ad indicare il prodotto specifico da utilizzare.
Una regola, infine, è in generale sempre valida per questo tipo di alimenti: fornirlo in tanti piccoli pasti frequenti. Questo perché, in questo modo, al fegato arriva una quantità limitata ma costante di nutrienti che, dilazionati nel corso della giornata, possono essere metabolizzati meglio rispetto al fare pochi pasti abbondanti.

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