Gatti maltrattati: come aiutarli

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Aiutare un gatto precedentemente maltrattato a riconquistare la sua fiducia negli esseri umani e diventare un gatto domestico felice è un compito difficile, ma immensamente gratificante. E’ importante capire si segni di abuso nei gatti maltrattati e capire le strategie per aiutarli a riprendersi, a condurre una esistenza felice e cosa possiamo fare noi a livello legale perché venga garantita un minimo di giustizia verso le persone maltrattanti.

Come amanti dei gatti, quando sentiamo parlare di abusi sui gatti, il nostro stomaco si ribella. L’abuso e la violenza su animali domestici è più comune di quanto alcune persone possano pensare. Potrebbe non essere sempre così tragico come i casi orribili che fanno notizia, ma è un fenomeno che si verifica ovunque, sia sui gatti randagi che su quelli che vivono in casa.

Gatti maltrattati: i tipi di violenza

In generale esistono due tipi di abuso sugli animali domestici. Quello più comune è semplicemente una questione di continua negligenza. I nostri animali domestici dipendono da noi per il loro benessere. Dobbiamo fornire loro

  • un ambiente adatto
  • cibo adeguato
  • cure mediche
  • e tanto amore

Un gatto a cui viene regolarmente e sistematicamente negato qualcuno di questi elementi non può vivere una vita felice. Un gatto affamato, uno le cui ferite e malattie non vengono curate o un gatto domestico che ha poca o nessuna interazione amorevole con gli esseri umani, non è felice. Quel gatto rischia di ritirarsi nel suo guscio e di vivere perennemente sotto stress. Il più delle volte, l’incuria si diffonde in tutti gli aspetti della cura del gatto. Questi gatti maltrattati sono spesso malati o malnutriti e soffrono di privazione emotiva.

Poi c’è l’altra forma di abuso: inflizione deliberata di dolore a un gatto. Fortunatamente, quel tipo di orribile crudeltà è più raro. È il tipo che fa notizia che fa rabbrividire gli amanti dei gatti. Purtroppo, alcuni gatti soffrono sia di abbandono che di crudeltà da parte degli esseri umani.

Come riconoscere un gatto maltrattato

I segni rivelatori di abuso e violenza su un gatti sono spesso abbastanza visibili. I sintomi fisici dell’abuso di gatto includono:

  • Lesioni non trattate
  • Problemi di salute cronici dovuti a condizioni mediche non trattate
  • Parassiti come pulci, zecche e vermi
  • Un mantello complessivamente trasandato, spesso con punti calvi e altre condizioni della pelle
  • Emaciazione (il gatto è molto magro)

In caso di vera e propria crudeltà sugli animali, il gatto può subire un numero qualsiasi di ferite – fresche e vecchie.
Oltre ai sintomi fisici, i gatti maltrattati sono quasi sempre spaventati e cercano di evitare il contatto umano. Alcuni possono essere aggressivi, spesso a causa di dolore fisico e disagio. Altri potrebbero volere solo un angolo buio dove possono nascondersi e soffrire in silenzio.

Non tutti i gatti che mostrano uno o più di questi sintomi sono necessariamente maltrattati. Se noti un gatto che è emaciato, ha le pulci o sembra malato, ciò non significa che i proprietari non stiano cercando di prendersi cura della situazione. Se sospetti che un gatto stia subendo abusi, non cercare di agire da solo prendendo il gatto. E’ illegale, pericoloso e forse non utile per il gatto. Invece, segnala il problema alle associazioni locali come Enpa o Oipa o alle Guardie Zoofile per un controllo in modo che possano indagare sul caso.

La buona notizia è che i gatti maltrattati possono essere aiutati. A seconda del temperamento, dell’età e delle condizioni del gatto, molti di questi gatti potrebbero finire per essere di nuovo amorevoli animali domestici. Altri possono essere aiutati tramite cure mediche e grazie a un ambiente sicuro in cui non subiranno più abusi.

Come aiutare i gatti maltrattati a trovare la serenità

Queste linee guida dovrebbero metterti nella giusta mentalità per aiutare un gatto maltrattato a riprendersi e riguadagnare la qualità della vita che ogni felino merita. Questi sono gli elementi principali che ti devono guidare verso il recupero di un gatto maltrattato

Amore e dedizione incondizionati
Per aiutare un gatto maltrattato a riprendersi, devi aiutarlo a riconquistare la loro fiducia negli esseri umani. Ciò significa offrire amore a lungo termine e senza condizioni. Anche se quel gatto non diventa mai un adorabile gattino e nemmeno ti permette di accarezzarlo. Anche se diventa aggressivo in ​​alcune situazioni e morde o graffia te o qualcuno che conosci. Non ti arrabbierai o ti spazientirai mai con lui. E naturalmente non dovrai mai sgridarlo o punirlo o picchiarlo, e questo vale per qualsiasi gatto anche non precedentemente maltrattato.

Prenditi cura del benessere fisico del gatto
I gatti che hanno subito gravi abusi possono aver bisogno di cure mediche urgenti. I gatti malnutriti avranno bisogno di giorni o addirittura settimane di alimentazione di qualità per riprendersi fisicamente. Il gatto deve prima essere libero dal dolore e dalla fame prima che tu possa iniziare a interagire con lui o lei per farlo fidare di nuovo degli umani.

Essere paziente
La pazienza è fondamentale quando si affronta qualsiasi problema comportamentale nei gatti, tanto più quando si lavora con gatti maltrattati. Non ci sono orari per questo processo. Il ritmo è dettato dal gatto e solo dal gatto. L’età, il temperamento e il tipo e la gravità dell’abuso possono influire sul tempo che il gatto impiegherà per riguadagnare la fiducia in qualsiasi essere umano.

Rivolgerti ad un veterinario esperto in comportamento animale
Un esperto in comportamento animale, che abbia compiuto seri studi di etologia, veterinaria, biologia, è un valido supporto per fornirti le indicazioni necessarie su come comportarti. E’ una situazione delicata, quindi non improvvisare. Se ti rivolgi ad un veterinario esperto di comportamento felino potrebbe aiutare te e soprattutto il gatto attraverso una momentanea terapia farmacologica.

Sati attento a non avere aspettative sul gatto, ma ad accettare la situazione. Il tuo obiettivo è dare al gatto maltrattato la migliore qualità di vita possibile. Questo potrebbe non significare necessariamente che si trasformerà in un simpatico gatto che ti sale in braccio a comando. Anche senza precedenti di abusi, i gatti hanno i loro confini, che dobbiamo imparare a rispettare.

Alcuni gatti maltrattati soffrono di danni neurologici invisibili, che possono influenzare per sempre la loro personalità. Ad esempio possono avere problemi a riconoscere e relazionarsi con l’umano che gli presta cura, o con altri animali. E questo può accadere per sempre, anche se conquistiamo la sua fiducia.

Aiutare i gatti maltrattati nella pratica

Aiutare i gatti maltrattati a guarire è un progetto d’amore, lungo che può richiedere anni e persino estendersi per tutta la vita del gatto. Ecco alcuni suggerimenti pratici per farlo accadere.

Presentazioni lente
Quando un gatto precedentemente abusato entra nella tua vita, dovrai fargli conoscere un nuovo ambiente se lo porti a casa. Il micio dovrà acquisire familiarità con una casa, nuove persone e magari con nuovi animali domestici. Questa è sempre una sfida, anche per il felino emotivamente più stabile, ma ancora di più per un gatto traumatizzato.

Inizia con una stanza sicura ed esponi il gatto a nuovi elementi molto gradualmente. Leggi anche: Introduzione di un nuovo gatto in casa. Il gatto maltrattato potrebbe essere spaventato e nascondersi per lungo tempo sotto al letto o dietro a un mobile: lascialo tranquillo e non cercare di prenderlo. Avvicina una ciotola d’acqua e una con buon cibo al suo nascondiglio, e lascialo uscire quando tu non ci sei.

Evita il contatto visivo diretto
I gatti tendono ad essere intimiditi dal contatto visivo diretto. Nel “linguaggio dei gatti”, fissare può essere un segno di imminente aggressività. Cerca di non guardare direttamente il gatto. Usa invece il metodo di comunicazione “strabismo”. Quando il gatto ti guarda, socchiudi gli occhi lentamente e gradualmente finché non sono quasi chiusi. Con ogni probabilità, il gatto ricambierà socchiudendo gli occhi. È un ottimo modo per far sentire a proprio agio qualsiasi gatto con te, quindi ripeti questo esercizio di tanto in tanto.

Lascia che il gatto venga da te
Non forzare mai alcun tipo di contatto sul gatto. Non sollevare, tenere o accarezzare il gatto a meno che tu non sia sicuro che il gatto sia soddisfatto di quel tipo di attenzione. È meglio lasciare che il gatto venga da te se e quando è pronto. Offri la tua mano quando ciò accade e lascia che il micio si sfreghi contro di essa. Solo allora passa alle carezze. Non avere mai fretta altrimenti rovinerai il lavoro già fatto.

Vacci piano
Cerca di essere calmo e gentile quando ti muovi intorno al gatto. Nessun movimento improvviso, nessun rumore improvviso..

Abbassati
Cerca di passare del tempo con il gatto abbassandosi. Molti gatti timidi si sentono più a loro agio con i loro umani all’altezza degli occhi. Siediti accanto al gatto o sdraiati. Non c’è bisogno di fare nulla: sii semplicemente lì con lui o lei nella stanza e lascia che si abituino alla tua presenza.

Trascorri del tempo con il gatto
Dovrai trascorrere del tempo con il gatto, il più spesso possibile. Segui i suggerimenti precedenti: non forzare il gatto a fare nulla e non cercare di avviare il contatto. Basta essere lì, a terra, parlare a bassa voce e lasciare che il gatto veda che non rappresenti alcun pericolo. Un buon modo per passare il tempo è leggere ad alta voce, preferibilmente un libro per bambini. Ciò espone il gatto al suono della tua voce, usata in modo silenzioso e non intimidatorio.

Offri dei bocconcini succulenti
Mentre molti gatti si abbuffano di cibo è probabile che un gatto spaventato lo ignori inizialmente. La sicurezza prima di tutto, il cibo dopo. Offri sempre al gatto libero accesso al cibo e all’acqua nella stanza e non lasciare mai che abbia fame, per premiarlo quando viene da te, semplicemente non funziona così. Il cibo dovrebbe essere incondizionato, proprio come l’amore.

Detto questo, una volta che il gatto si è abituato alla tua presenza, puoi e dovresti offrire dei bocconcini succulenti da prendere dalle tue mani. Con un gatto fiducioso, i bocconcini possono sicuramente renderti più popolare! Metti inizialmente il cibo gustoso vicino a te e lascia che il gatto lo prenda. Poi offrilo sul palmo della mano, poi tenendolo tra le dita. In ogni caso quando il gatto prende il cibo rimani fermo e non cercare di prendere o accarezzare il gatto. Lasciagli sempre una via di fuga.

Esposizione graduale alla fonte della paura
Alcuni gatti precedentemente maltrattati temono qualcosa di specifico. Possono essere uomini, donne, bambini, cani o persino temporali. Se riesci a scoprire cosa spaventa il tuo gatto, puoi lavorare per ridurre quella paura. Tieni presente che questa fase può avvenire solo molto dopo nel processo di recupero, dopo aver stabilito una relazione di fiducia con quel gatto.

Cosa dice la legge sui gatti maltrattati

Quando sai di gatti maltrattati e conosci anche il colpevole, puoi fare denuncia alla Polizia, ai Carabinieri, alla Polizia Municipale, al Corpo Forestale, o ad uno degli Organi di Polizia Giudiziaria. Se assisti in diretta ad un maltrattamento chiama subito le autorità. In molti comuni sono attive le Guardie Zoofile delle associazioni Enpa ed Oipa.

La legge italiana tutela sempre di più gli animali per fortuna e gli articoli del codice penale parlano chiaro:

L’articolo 544 bis del codice penale, rubricato “uccisione di animali” recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni.”

L’articolo 544 ter del codice penale, rubricato “maltrattamento di animali”, recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro .
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”

Dunque chi causa morte o maltratta gatti o altri animali può finire a lungo in carcere, quindi se sai di episodi del genere, non esitare a denunciare. E come vedi la violenza o il maltrattamento di animali comprende non solo violenze fisiche dirette, ma anche causare lesioni ad esempio per malnutrizione o sottoporre gli animali a violenze fisiche o condizioni che gli causano sofferenza. Ad esempio anche chiudere in terrazza un cane tutto il giorno in estate è violenza, oppure far vivere un gatto in gabbia per la maggior parte della giornata.

Hai esperienza di situazioni di maltrattamento o violenza a cui hai assistito o denunciato? Scrivicelo nei commenti

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