Gatta calico, tricolore e tartarugata, cosa significa?
Hai mai sentito parlare di gatte calico? E colorazione a squama di tartaruga? O gattine tricolore? No, non stiamo parlando della bandiera d’Italia, ma di colorazioni del manto di un gatto. E per la precisione, solo di gatte femmine, perché è molto molto raro che un maschio sia tricolore, per i motivi genetici che ti spiego più sotto.
Alcuni gatti sembrano di tre colori, ma in realtà non lo sono. Infatti un gatto con il manto bianco, nero e grigio, in realtà non è di tre colori, perché il grigio è una diluizione del nero.
Un gatto tricolore deve avere necessariamente tre colori distinti derivati da tre geni diversi:
- il gene del rosso (rosso/arancione/crema)
- il gene del bianco
- il gene del nero (nero/blu/grigio-blu/cioccolato/lilla/cannella)
Tutti e tre i geni possono essere presenti solo in una femmina, ed è per questo che nella maggioranza dei casi, un gatto tricolore è sempre femmina, solo un gatto su 3.000 tricolori è maschio, e solo 1 su 10.000 di questi maschi è fertile.
La genetica, in questo caso, la fa da padrona, e tra poco vedremo come.
Quindi ci riferiremo per comodità al femminile alla gatta calico, che è una varietà di gatta tricolore.
Le gatte tricolore, a seconda della disposizione dei colori nel proprio manto, possono essere distinte in:
- Tortie o tartarugata o squama di tartaruga
- Calico
- Torbie
e più avanti in questo articolo vedremo le differenze tra queste colorazioni.
Indice dei contenuti
Perché il gatto tricolore è quasi sempre femmina
La genetica non è materia semplice, ma cercherò di spiegarmi nel modo più semplice possibile (anch’io ci ho messo un po’ prima di capirci qualcosa).
Tutte le cellule, nel loro nucleo, hanno dei filamenti di proteine (cromosomi) che contengono il patrimonio genetico. Alcuni segmenti di queste catene di proteine contengono i geni, cioè i portatori di singoli tratti genetici.
Nel gatto ci sono 19 paia di cromosomi, cioè in tutto 38 cromosomi omologhi. Quando nasce un nuovo gatto, esso eredita 19 cromosomi dal padre, e 19 dalla madre.
I geni che intervengono nei cromosomi agiscono su una stessa caratteristica (ad esempio il colore del pelo), ma possono agire in modo uguale o in modo diverso. Se agiscono in modo diverso tra loro si chiamano alleli. Qualsiasi tratto genetico dipende da quali sono i due alleli, e dal fatto se sono uguali (omozigoti) o diversi (eterozigoti). Se i due alleli sono diversi, uno può essere dominante, e uno recessivo.
Ad esempio, prendiamo il gene B, responsabile della pigmentazione nera del pelo, e il suo allele b, recessivo, che produce una colorazione chocolate. Se si incrocia un gatto omozigote BB con uno omozigote bb, tutti i cuccioli saranno fenotipicamente neri, ma portatori del gene chocolate (recessivo):
Fin qui, è tutto molto semplice (o quasi). Le cose si complicano quando mettiamo in ballo la trasmissione del sesso (maschio o femmina) del gattino.
Il genere sessuale della prole viene definito dai cromosomi sessuali X e Y ereditati dai genitori. Se un gatto (ma anche un essere umano) ha una coppia XY, è un maschio, se invece ha una coppia XX, è una femmina. Le femmine producono il cromosoma X, i maschi producono sia il cromosoma X che Y. In questo caso non c’è dominanza, quindi dalla combinazione dei due cromosomi può nascere sia un maschio che una femmina.
Il fatto che al cromosoma Y “manchi una gamba” significa che i geni presenti in questo tratto, non sono presenti nel maschio, ed il gene della colorazione rossa (o arancio) è uno di questi. Questo vuol dire che questo gene è legato al sesso.
Il gene che determina la colorazione rossa è designato con O (orange) ed il suo recessivo è o (non orange).
Un maschio se nascerà con il gene o (recessivo) sarò di uno dei colori non rosso e non crema, se invece nasce con O (dominante) sarò rosso o crema.
Invece una gatta femmina potrà nascere con la coppia oo (eumelanistica), OO (rossa o crema), oppure Oo, e qui le cose si complicano ancora.
Abbiamo visto che quando un gene è denominato con la maiuscola è dominante, se designato con la minuscola è recessivo.
Quando un gatto ha una coppia DOMINANTE–recessivo, apparirà la caratteristica del gene dominante, ed il gatto rimarrà solo un “portatore” del gene recessivo.
Quindi, una gatta che nasce con la coppia Oo dovrebbe essere rossa, giusto? Ed invece non è così.
In questo caso, sia il gene O che il gene o mostrano i loro effetti, mostrando pelo sia arancione che non arancione, assieme al bianco. In questo caso alcuni peli della gatta saranno rossi, ed altri neri. Questo effetto è chiamato mosaico. Quindi per la gatta femmina possiamo avere:
OO = gatta rossa o arancio
oo = gatta non arancio
Oo = gatta tricolore
Ma perché allora alcune rare volte nascono dei gatti maschi tricolore? Si tratta di una anomalia genetica, in qui alcuni rari gatti maschi nascono con un cromosoma sessuale in più, e se nascono con il corredo XXY possono essere tricolore.
Negli esseri umani, questo problema è noto come sindrome di Klinefelter. Uno dei risultati di questa sindrome è che il maschio ha problemi con lo sviluppo di caratteristiche sessuali secondarie e di solito è sterile.
Fonti:
Barbara French, Tarantara Cattery, Rochester, NY
Genetica felina: un approccio combinatorio – Massimo Picardello
Tutto chiaro ora? Si, lo so, non è stato semplice arrivare in fondo, ma ora il mistero è risolto! Non ci resta che scoprire le differenze tra le varie tipologie di gatte tricolore, ossia le gatte calico, le gatte squama di tartaruga e le gatte Torbie.
Gatte calico
Mi ritengo una persona fortunata, perché convivo con una bellissima gatta calico, la mia Lady.
Nella gatta calico, c’è una quantità significativa di bianco, e gli altri due colori, rosso e nero, sono suddivisi in chiazze distinte.
La colorazione calico è permessa anche in numerose razze di gatti, tra cui: Manx, American Shorthair, British Shorthair, Persiano, Japanese Bobtail, Exotic Shorthair, Siberiano, Turkish Van, Turkish Angora e Norvegese delle foreste.
Gatta squama di tartaruga
Nella colorazione tartaruga, i tre colori sono piuttosto miscelati, senza formare chiazze distinte. ci possono essere anche porzioni di bianco, ma gli altri due colori devono essere mescolati.
Ci sono diversi modi di chiamare questa colorazione, come tartarugato, tortoiseshell, tortie (abbreviativo di tortoiseshell), tartaruga, guscio o squama di tartaruga.
Gatta torbie
Una gatta torbie, o patched tabby, è una gatta a squama di tartaruga, in cui il disegno tabby (o tigrato), è molto evidente su tutto il gatto. La tigratura può essere presente anche nel calico, ma è meno pronunciata rispetto al Torbie (tortie + tabby).
Leggi anche: I colori del manto del gatto
La gatta calico porta fortuna?
Si dice spesso che la gatta calico porti fortuna, perché è una colorazione molto speciale! io credo che tutti i gatti in realtà portino fortuna! Si dice anche che sia il gatto tricolore maschio a portare fortuna, infatti abbiamo spiegato qui, che è rappresentato nel maneki-neko, gatto porta fortuna giapponese.
Carattere della gatta calico
Alcuni studi ed osservazioni evidenziano un carattere delle gatte calico non troppo docilino. Io posso confermare che la mia lady ha un carattere molto spinoso, un po’ nervoso, e se stuzzicata tende all’aggressività. Questo pare confermato anche in generale per la gatta calico, e quindi non posso che confermarlo. Sono gatte comunque molto intelligenti e vivaci, e ricordiamo che il carattere è formato non solo dall’aspetto genetico, ma anche dall’ambiente in cui il gatto vive ed è cresciuto. Abbiamo approfondito il carattere della gatta squama di tartaruga qui.
In conclusione, abbiamo visto come nasce geneticamente una gatta tricolore, e quali sono le differenze tra gatte calico, tortie o squama di tartaruga e torbie. Se hai qualche domanda puoi scriverla pure nei commenti, e raccontami, se hai una gatta tricolore, com’è di carattere? Aspetto i tuoi commenti!
Ti trovi qui:
Visto il carattere descritto in precedenza, magari non è indicato per una vita prevalentemente in appartamento e con bambini .
No ma perché dici ciò?
Bisogna insegnare comunque ai bambini a non passare i limiti con qualsiasi gatto. La mia Lady tricolore vive solo in appartamento, e non tutte le tricolore sono difficili, anzi, cambia molto da gatto a gatto!
Ho una micia Calico che convive con altri due mici maschi gemelli di cui con uno va d’accordo mentre con l’altro brontola come appena si avvicina – ma non è sempre così a volte si annusano e poi si ignorano – con noi della famiglia invecie è piuttosto schiva si fa accarezzare si struscia ma mantiene le distanze – comunque è simpatica pure lei e ridicola – quando è del verso giusto si rotola a pancia in su per avere la sua grattatina sulla pancia
Ho una gatta tricolore di quasi sette mesi e confermo il carattere vivace e intraprendente. Non ama essere presa in braccio e le piacciono le coccole quando è il momento della nanna, ma non è una gatta che viene e si struscia per farsi accarezzare (anche se ho conosciuto una tricolore che invece lo fa ed è molto coccolona).
È stato evidente fin da subito che sarebbe stata un carattere indipendente, ma ama anche la vicinanza con gli umani e adora giocare. È molto diversa dal gatto nero che avevo prima, lui era davvero un coccolone poltrone!
Comunque ogni gatto è bello a suo modo e le differenze tra loro non fanno che aumentarne il fascino ?
Confermo convivo con quattro gatti tutti con una loro personalità ben definita. La più piccola e una gattina calico estremamente affettuosa con tutti noi
Preciserei una cosa completamente errata nell’articolo: il DNA o acido desossiribonucleico NON É un filamento proteico. La doppia elica é formata da nucleotidi, i quali a loro volta contengono uno zucchero pentoso (il desossiribosio), un gruppo fosfato e una base azotata fra adenina, guanina, citosina e timina. Questi nucleotidi si dispongono uno sopra l’altro tenendo la base azotata sempre a destra o a sinistra. Tra il gruppo fosfato di un nucleotide e lo zucchero di quelle successivo si forma un legame diestere che tiene in piedi la catena. Tra le basi azotate si formano poi ponti idrogeno che vanno a costituire i pioli della scala.
Tra i vari avvolgimenti del DNA, ci sono delle proteine a SOSTENERE l’acido nucleico. Il DNA super avvolto prende il nome di cromatina e va a costituire i cromosomi.
Da circa 10 giorni ho una gattina di circa tre mesi di tre colori, ma non saprei definire se tricolore, caolico o tartarugata !!!E’ affettuosissima, ma spesso vuole giocare con le mie mani e mi dà piccoli graffi !! La notte quando è stanca mi viene vicino, si struscia, fà le fusa e mi dà leccatine sul naso !!!Speriamo che con il tempo si calmi, perchè di giorno sembra pazzerella fà corse pazzesche e si nasconde nei posti più impensati!!!Avevo prima un cane e devo abituarmi al rapporto nuovo con un gatto !! Mi aiutate a capire i suoi atteggiamenti ???? Grazie
Ho due micie, una squamina, dolcissima e coccolosa, fino a quando la sorella(in tutti i sensi, figlie della stessa mamma, ma di due cucciolate diverse, la squamina e nata prima) non la sfinisce, e la sorella, una calico a pelo lungo bella quanto un po’ schizzata, ha 3 mesi adesso, non molto coccolosa, diversamente dalla sorella, curiosa, mi sale spesso sulla spalla per vedere cosa faccio, ormai io e mia mamma siamo a pois di crosticina, ma sono comunque i nostri amori
Io ho 2 squamine, una di quasi 16 anni e una di 7 mesi, amo tantissimo questo tipo di colorazione, sono entrambe affettuosissime, non mordono, non graffiano, io le chiamo “gatto cozza”
Ciao, io ho una gatta tricolore calica e posso confermare che il carattere è così come viene descritto nell’articolo. Non è particolarmente coccolona come mi piacerebbe che fosse nel senso che si fa coccolare solo se sta dormendo ma non da estranei ad esempio. É molto indipendente…la sera o la notte chiama perché vuole uscire per fare il suo giro. Ieri è arrivato un nuovo micetto maschio e ovviamente non lo ha molto gradito….scappa e chiama per uscire piazzandosi davanti alla finestra o alla porta. Vedremo come andrà questa convivenza.
Sono la felice “mamma ” di una micia calico da ormai quasi 8 anni e che dire…È proprio il contrario! È una coccolona che vive in simbiosi con me, mi cerca, mi chiama se non sa dove sono, se resta sola in casa dorme e si rianima e ci viene incontro quando rientriamo.
Non potrei più fare a meno delle sue fusa e soprattutto della sua compagnia!
Sai che da quando mi è rimasta solo la Lady, dopo la morte di Oscar l’anno scorso, anche lei è diventata dolcissima e coccolosissima! E’ una cosa bellissima <3