Di uomini e gatti: quando il gattaro è uomo
Si chiama “Di uomini e gatti” il nuovissimo progetto fotografico di Sabrina Boem, bravissima “Catographer” che lo sottotitola: “Storie sul legame speciale tra gli uomini e i loro gatti”. E io non posso non innamorarmi di questo progetto, che sfata il luogo comune che la “gattara” sia solo donna.
Anzi, ho visto per esperienza, che quando il gattaro è uomo, sviluppa un rapporto ancora più speciale con i mici che accudisce.
In questi scatti di Sabrina la dolcezza di questo legame profondo traspare tutta, intensa e forte.
Sabrina ha una speciale attrazione per i gatti di colonia, che fotografa anche per suo progetto “Invisibili. Il mondo segreto delle colonie feline“, ed in questo è speciale, fotografa anime feline che vivono nelle colonie, e racconta le storie di veri gattari e gattare che dedicano i loro sforzi, i loro soldi, il loro tempo a far vivere degnamente questi mici.
Tra gattari, gattare e mici si forma una vera famiglia allargata molto speciale, e qui leggiamo proprio dalle parole di Sabrina da dove nasce l’idea di rendere protagonisti gli uomini nel suo progetto “Di uomini e gatti”
Il progetto “Di uomini e gatti”
Tutto è iniziato con Berto. E’ lui che mi ha ispirato ancora tre anni fa. E’ a quel tempo che risale infatti il mio primo scatto che lo ritraeva con George, uno dei gatti ospiti del rifugio di Forte Marghera dove da alcuni anni sto portando avanti una grande parte del mio progetto sui gatti delle colonie INVISIBILI. IL MONDO SEGRETO DELLE COLONIE FELINE.
Ancora non ci conoscevamo di persona. Quel giorno mi trovavo a Forte Marghera per fare degli scatti. Fu Berto ad avvicinarmi. ‘Sei tu la fotografa che sta facendo le fotografie ai gatti del rifugio? Potresti farmi una foto con George?’
Si abbassò per prendere in braccio uno splendido micio che gli si stava strofinando contro le gambe.
Era impossibile non avvertire tutto l’amore che legava quell’uomo e quel gatto.
Si vedeva nell’intensità dell’abbraccio che li univa. Berto mi raccontò allora la loro storia.
George era uno dei tanti spiriti liberi che vivono nel rifugio Enpa di Forte Marghera da cui i gatti sono liberi di entrare e uscire a piacimento per rimanere tranquilli oppure per cercare la compagnia delle persone se ne hanno voglia.
Berto lavora lì accanto e fin dall’inizio è stato George a sceglierlo. Ha iniziato ad aspettarlo quando arrivava la mattina, la prima coccola della giornata non poteva mancare. E poi quando Berto era in pausa andava sempre al rifugio oppure trascorreva del tempo con George.
George purtroppo è mancato due anni fa. Ma il grande amore di Berto per i gatti continua ancora e negli anni l’ho ritratto con diversi altri gatti sempre ospiti del rifugio con cui ha un rapporto molto stretto.
Oltre a Berto ho incontrato diversi volontari uomini al rifugio e quando ne parlavo con gli amici più di qualche volta questi hanno commentato con stupore ‘Ah, ma anche gli uomini fanno i volontari con i gatti?’ Ed è a quel punto che è scattata la molla per strutturare quelle prime fotografie a Berto e ai volontari di Forte Marghera in un progetto vero e proprio.
Un po’ c’è la sfida di voler sfatare un luogo comune per cui esistono solo le gattare donne.
In realtà molti uomini aiutano i gatti sia a livello individuale a casa propria, magari stallando gatti in attesa di adozione, oppure seguono delle colonie nel loro vicinato, oppure si adoperano come volontari nei gattili e nei rifugi.
Un po’ c’è anche la volontà di far conoscere la realtà del volontariato prettamente maschile e rendere omaggio a questi uomini e ringraziarli per quello che fanno.
Frequentando già da diverso tempo alcune associazioni per il mio progetto sui gatti delle colonie avevo già diversi contatti tra i volontari uomini. Ma piano piano il rapporto iniziato per la comune passione per i gatti si è trasformato in amicizia e alcuni di loro ci tenevano a presentarmi anche i loro gatti di casa.
E da qui è iniziata la seconda fase del progetto per cui ho iniziato a fare degli scatti nell’intimità delle mura domestiche. Questa parte è stata ed è ancora più coinvolgente perché ho varcato non solo la porta di casa di questi uomini ma anche quella che li separa dal mondo quotidiano per entrare nella loro sfera più intima e privata.
Questi uomini hanno iniziato a raccontarmi dei gatti che hanno vissuto con loro in passato e spesso si sono commossi parlandomi di quelli che ora non ci sono più.
Hanno aperto il loro cuore e mi hanno raccontato le loro emozioni. Sono state sessioni fotografiche molto intense e particolarmente coinvolgenti.
La cosa un po’ buffa è che si noterà che in quasi tutti questi ritratti gli uomini stringono il proprio gatto in braccio. Non è stata per nulla una mia scelta stilistica. Al contrario. E’ stata una decisione di queste persone: tutti volevano assolutamente essere ritratti in un momento che mostrasse l’affetto e il rapporto intimo che hanno con i loro amici pelosi.
E dai commenti di grande apprezzamento che sto ricevendo dal pubblico e dai media per questo progetto posso dire di essere riuscita a far percepire il legame intimo e profondo che si nasconde dietro a un abbraccio.
E lo si nota soprattutto dagli sguardi con cui questi uomini letteralmente accarezzano i loro gatti. Ogni sguardo è una carezza d’amore più dell’abbraccio in sé in cui li stanno stringendo. Per me è stato molto gratificante vedere che queste persone si sentivano così a loro agio con me da volermi mostrare il lato più intimo del loro carattere.
Naturalmente in contemporanea sto portando avanti, oltre al progetto INVISIBILI che continua a raccontare le storie dei gatti delle colonie e dei gattili, anche il progetto STORIE DI GATTARE per sfatare anche in questo caso molti luoghi comuni su queste donne straordinarie che così tanto fanno per i gatti meno fortunati.
Il mio approccio al mondo dei gatti rimane sempre improntato sullo spirito che mi ha spinto a iniziare il progetto INVISIBILI, ovvero andare oltre le apparenze, affrontare argomenti originali per far vedere quello che normalmente sfugge allo sguardo superficiale e far conoscere storie che la maggior parte del pubblico non conosce.
Allora che cosa ne pensi? Non sono foto stupende? e se sei un gattaro uomo anche tu, fatti sentire nei commenti :)
Ti trovi qui:
Grazie per questo bellissimo articolo, ne sono molto lusingata.
Ma grazie mille a te…per questi bellissimi scatti…e per portare sempre l’attenzione sui gatti di colonia <3 ora in versione "mici adorati dai gattari uomini" <3
Sono ufficialmente un gattaro, responsabile di una colonia felina… spero che il prossimo inverno mi risparmi i dispiaceri di questo passato.