Convivenza tra gatti: meglio un gatto solo o di più?

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convivenza tra gatti

Quando diventiamo degli esseri umani che convivono con un gatto, spesso ci chiediamo come sarebbe la vita se di gatto ne prendessimo un altro. Come sarebbe la convivenza tra gatti?

Far andare d’accordo due o più gatti non è una impresa impossibile, anzi spesso ci regala un sacco di soddisfazioni.
L’importante è non forzare mai la cosa, e riflettere sulle condizioni in cui vive il gatto che abbiamo già.

In questo articolo vedremo quando è possibile una convivenza tra gatti in casa pacifica, quali sono i problemi che possono sorgere e quando è sicuro adottare un secondo gatto (o terzo, o quarto) se lo desideriamo.

Meglio due gatti insieme o uno solo?

La domanda che spesso ci si fa quando si ha un gatto solo in casa e che spesso spinge a pensare ad una convivenza tra gatti è: “Ma il mio micio soffre la solitudine?”.

Il gatto in natura è un animale solitario e indipendente, insomma, non proprio un tipino da branco.
A differenza del cane, che è un animale sociale, il gatto non ha necessariamente bisogno di compagnia, felina o umana.

Certo è luogo comune etichettare il gatto come poco affettuoso ed opportunista, ma in questo caso si tratta appunto di una credenza errata perché anche se il gatto se la cava molto bene da solo, è sbagliato pensare che non possa sviluppare legami affettivi con altri gatti, altri animali, e con noi esseri umani.

Pur ammettendo che in ogni leggenda ci sia un fondo di verità, chiunque abbia un gatto sa bene quanto possa essere coccolone e appiccicoso.

Quello però che affligge tutti noi è vedere il nostro gatto spesso da solo per tanto tempo in casa e pensare, giustamente che il gatto da solo si annoia.

Anche la famiglia più numerosa ha i suoi impegni: tra la scuola, il lavoro, lo sport e il tempo libero la casa è spesso vuota; ciò significa che il piccolo felino single passa molto tempo senza compagnia.

Certo, il gatto è dormiglione, ma ha anche altre esigenze, che si tradurranno in dispetti e continue richieste di attenzione non appena avrà un essere umano sotto tiro.

Morsetti, graffi e soprammobili che volano sono solo alcuni dei trattamenti speciali che il gatto ci riserverà, qualora passi troppo tempo solo in casa.

Probabilmente, più che di solitudine, si tratta di noia e di energia non sfogata, alla fine son pur sempre dei felini!

Spesso l’errore di valutazione che si fa è di scambiare la noia del gatto con l’esigenza di avere un “compagno”, un “amico” con cui giocare, e quindi ci viene voglia di inserire un nuovo gatto, per iniziare una convivenza tra gatti, per sopperire alla mancanza di stimoli di un gatto lasciato da solo sempre in casa.

Ma questo non significa che affiancargli un altro gatto sia la scelta più appropriata. Non è detto che il gatto apprezzi il nuovo coinquilino, e l’aspetto più triste è che siamo noi ad imporgli questa scelta, senza poter sentire il parere del gatto.

Che, se potesse parlare, probabilmente ci chiederebbe di poter giocare di più, di poter cacciare, di poter annusare nuovi ambienti, più che un convivente.

Non sempre la convivenza tra gatti adulti è una buona scelta

Una convivenza tra gatti in casa è sicuramente possibile, e sono moltissime le situazioni che sento di persone che hanno tanti gatti in casa che convivono nel modo più pacifico tra di loro. Però vanno fatte delle considerazioni quando si pensa di far vivere più gatti insieme.

Ogni gatto considera il territorio come di sua proprietà, immaginati se qualcuno mettesse un’altra persona in casa tua e ti forzasse a conviverci, ne saresti felice?

Non sempre vale la regola: “Dove si mangia in uno, si mangia in due”, stesso discorso per la lettiera e per le coccole, per noi magari può essere una gioia avere 2 gatti da coccolare anziché uno, ma non è detto che la cosa piaccia al gatto!

I gatti, specie se adulti, non sempre accettano di buon grado il nuovo arrivato, e spesso sento persone che hanno adottato un nuovo gatto che sono disperate perché il micio che avevano già non è più quello di prima.

Far convivere due gatti quando uno era abituato ad avere tutta la casa per sé, tutte le ciotole per sé e tutte le coccole per sé può diventare problematico. Quindi pensaci bene, ed osserva soprattutto il tuo gatto, se hai occasione di vederlo con altri gatti.

Ed immaginati un gatto adulto o quasi anziano, di 5-6 anni, ormai abituato a dormire per la maggior parte del giorno, abituato al silenzio e alla tranquillità, come pensi accoglierebbe in casa un micetto giovane e irruento che gli salta addosso per giocare?

Ad esempio la mia gatta Lady è cresciuta con il fratello Oscar, andavano abbastanza d’accordo, qualche scaramuccia, ma nessun disagio come pipì in giro o dispetti vari. Ma ora che Oscar non c’è più mi rendo conto di quanto deve avere avuto vita difficile la Lady con il fratello. Ora è molto più rilassata, mi è sempre appiccicata, mentre prima stava molto di più per conto proprio.

Convivenza tra mamma gatta ed i figli

Spesso si pensa che i gatti se sono imparentati vadano d’accordo per sempre, ma non è sempre così. Quando il gatto è adulto, circa ad un anno di età, diventa completamente autonomo e può arrivare a non riconoscere più gli altri gatti come membri di una famiglia.

Come abbiamo già accennato, i gatti non sono animali “da branco”, in natura vivono in colonie che si raggruppano dove c’è abbondanza di cibo, altrimenti se ne andrebbero in giro ognuno per conto proprio.

Spesso sento di persone che fanno fare i cuccioli alla propria gatta, per poi volersi tenere i gattini. Però quando i gatti crescono la madre inizia ad essere insofferente verso di loro, i figli si contendono con lei il territorio della casa e nascono liti furibonde.

La cosa è del tutto normale, i gatti non sono come noi umani che proteggiamo i nostri legami parentali per sempre (per lo più). Quindi non è automatico che gatti parenti vadano d’accordo per sempre ed instaurino una convivenza pacifica anche da adulti.

Convivenza tra gatti cuccioli

Adottare una coppia di gatti da piccoli è indubbiamente la situazione meno problematica: i gatti cresceranno assieme, giocando e imparando uno dall’altro come si comporta un “vero” gatto.

Avere due gatti in casa che crescono assieme è molto bello: si possono vedere due caratteri e modi di fare molto diversi tra loro, e così rendersi conto che ogni micio ha la sua particolare personalità.

Inoltre un gattino piccolo ha molto più bisogno di gioco rispetto ad uno adulto, e allontanargli i fratellini compagni di gioco, è anche triste.

Se adottiamo due gattini piccoli assieme, li vedremo passare il tempo a giocare e dormire assieme, piuttosto che avere un solo gattino disperato alla ricerca di calore e coccole notte e giorno. Questa ipotesi è una delle più favorevoli in cui pensare ad una convivenza tra gatti duratura.

Anche introdurre un nuovo gatto in casa (coetaneo o più giovane), quando il primo gatto è ancora molto giovane, quindi curioso e con tanta voglia di giocare, può essere una scelta azzeccata.

In questo caso è d’obbligo mettere in conto qualche soffio e creste stile punk, quindi cerchiamo di gestire l’inserimento del nuovo gatto seguendo ciò che è consigliato nell’articolo su come inserire un nuovo gatto in casa, e senza mai forzare.

Discorso a parte per i gatti dai 2 anni in su, in questi casi dipende molto dal carattere del gatto che abbiamo a casa, se si tratta di un micio socievole si può pensare di allargare la famiglia, ma con molta cautela, senza forzare la situazione.

Attenzione comunque che una convivenza difficile tra gatti è sempre dietro l’angolo: più avanti nell’articolo vedremo come scongiurare questo pericolo.

Convivenza tra gatto maschio e femmina o dello stesso genere?

Se vogliamo far convivere un gatto maschio con una femmina, è importante sterilizzarli entrambi, in modo da evitare le cucciolate e tutti i problemi connessi al calore delle gatta e del gatto maschio, come marcature ed affini.

A volte capita che la convivenza tra due gatte femmine sia sconsigliata perché si sopportano male, oppure nella convivenza tra gatti maschi si sentono storie in cui non si sopportano tra di loro e litigano.

Questo potrebbe essere vero, dato che, in natura, i felini maschi sono in concorrenza tra loro per l’accoppiamento, e le femmine per le attenzioni del miglior maschio.

Mi sento di dire per esperienza che la convivenza tra un gatto maschio ed una femmina non mi ha creato problemi, però ho avuto anche esperienza diretta di convivenze tra gatti dello stesso sesso, e non ho visto problemi nemmeno in quei casi, quindi credo che dipenda tutto dall’imprevedibile carattere del gatto, e che purtroppo non si possa prevedere come andrà.

Problemi di convivenza tra gatti, ecco cosa può succedere

Avere problemi di convivenza tra gatti significa che la casa diventerà campo di battaglia e non è per nulla piacevole. Possono svilupparsi i seguenti problemi:

  • litigi violenti tra i gatti di casa, si rincorrono, si azzuffano
  • i gatti fanno la pipì in giro per marcare il territorio
  • uno dei due gatti, il più timido, non riesce ad avere accesso alle risorse come le ciotole o la lettiera
  • il gatto più “prepotente” fa la guardia alle risorse e ne inibisce l’uso agli altri gatti
  • i gatti diventano così stressati da sviluppare cistiti idiopatiche, dermatiti, perdita del pelo

Certo non sono situazioni piacevoli, vero? non è mia intenzione spaventarti, ma solo aiutarti a non prendere troppo alla leggera la decisione di far convivere più gatti, perché poi la soluzione può non essere così semplice.

Se si seguono però alcune accortezze, è più facile che i gatti convivano fin da piccoli, fino all’età adulta, senza problemi, vediamole.

Convivenza tra gatti: se le cose vanno a rotoli

Non è facile prevedere come possa essere la convivenza tra due o più gatti. Se crescono insieme, sarà indubbiamente più semplice, se invece si introduce un nuovo gatto, può succedere che il gatto soffi al nuovo arrivato, o non lo accetti subito.

La cosa più importante è fare un corretto inserimento, seguendo i consigli dell’articolo sull’inserimento di un nuovo gatto.

Può succedere anche che due gatti smettano di andare d’accordo quando prima invece non c’era nessun problema. Sicuramente avranno i loro buoni motivi felini, anche se noi non li riusciamo a capire.

Magari sono arrivati al culmine dell’insoddisfazione per una circostanza che c’era già, oppure è cambiato qualcosa in casa. I gatti hanno un equilibrio molto delicato, sono abitudinari, e cambiare anche solo una delle loro abitudini può giocare un effetto domino su tutto il resto.

Ecco nell’elenco gli aspetti principali da controllare e da favorire in modo che sia meno probabile che ci sia una problematica di convivenza tra i gatti. Meglio soddisfare tutte queste situazioni, per non dire di non aver fatto tutto il possibile:

  • Sterilizzare sempre i gatti conviventi, in modo che non ci si mettano in mezzo anche gli ormoni, oltre che il carattere, ad agitare i mici. La sterilizzazione serve inoltre a scongiurare gravidanze indesiderate, anche se i mici sono parenti.
  • Se adottiamo due o più gatti è importante il numero di lettiere. La soluzione ideale per la convivenza tra più gatti è avere una lettiera per ogni gatto, più una. Spesso il gatto si infastidisce a fare i bisogni dove sente l’odore di un altro gatto, ed ha bisogno di un suo “bagno” privato.
    Quindi se il tuo gatto lascia i bisogni in giro, se convive con altri gatti, magari necessita di una sua lettiera in cui senta solo il proprio odore.
  • Anche per il cibo vale un po’ lo stesso discorso: ogni gatto apprezza avere la propria ciotola personale, addirittura spesso i gatti si danno il turno per cibarsi, non è raro vedere un gatto che mangia e l’altro seduto poco lontano, ad aspettare il proprio turno, anche se ha la propria ciotola.
  • Stesso discorso vale per la fontanella dell’acqua: prevedi più postazioni in giro per casa, per capire quale preferisce ogni gatto.
  • Ogni gatto deve anche avere il proprio spazio “privato”, che sia una scatola, un cuscino preferito, una cuccia tutta sua o una mensola in alto.
    I gatti che crescono assieme e convivono fin da piccoli, spesso condividono i luoghi di riposo e i nascondigli, tuttavia spesso ognuno si appropria preferibilmente di un suo spazio, che utilizzerà più spesso. Vedremo così un gatto che va a dormire sempre sulla stessa sedia, e idem per l’altro in un’altra sedia preferita.
  • Attenzione anche alle gelosie: cerchiamo di spartire le coccole in egual misura a tutti i nostri mici, e di far giocare tutti allo stesso modo. A volte i gatti sono gelosi delle attenzioni del proprio umano, anche se non lo danno a vedere, ma tendono ad isolarsi, specie se uno dei due è più “vivace” dell’altro.
  • Attenzione anche a considerare quanto spazio abbiamo in casa: va in relazione alle dimensioni dei gatti che abbiamo.
    Se vogliamo adottare due maine coon, ad esempio, che sono molto grandi, assicuriamoci di non vivere in un appartamento di 40mq, senza giardino…non è l’ideale per dei gatti che hanno bisogno di spazio anche per la loro mole.
    Nessun problema di convivenza tra gatti probabilmente se la nostra è una casa grande e spaziosa e se abbiamo un giardino protetto in cui possono uscire.
  • Attenzione anche all‘arricchimento ambientale: quanti stimoli hanno i gatti per giocare? si annoiano? Escono di casa o no? Se i gatti si annoiano è più facile che si “rompano le scatole” a vicenda anche per far passare un po’ il tempo.
  • Accertarsi che tutti i gatti siano in buona salute. Se uno dei gatti è malato la cosa potrebbe scombussolare tutti gli equilibri di casa. Senti il veterinario se noti comportamenti strani di uno o più gatti

Se i gatti litigano, può essere che lo fanno per gioco, ma bisogna monitorare quanta violenza e irruenza mettono in questi litigi, di solito ci accorgiamo quando il litigio non è gioco. Allora dobbiamo intervenire tenendo separati i gatti, oppure consultando un veterinario comportamentalista.

Quando hai problemi di convivenza tra gatti controlla che l’ambiente in cui vivono e i tuoi comportamenti soddisfino tutte le esigenze che ho elencato nel testo qui sopra, non trascurare nulla.

A volte possono essere utili i diffusori di feromoni come il Feliway Friends, ma non fanno miracoli. Prova ad usarli, per un tempo relativamente lungo, e contemporaneamente controlla di migliorare l’ambiente dei gatti.

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Se poi non riesci a risolvere le cose, non è bene nemmeno far passare troppo tempo senza risolvere il problema, che non si risolve da solo. Meglio rivolgersi a un professionista.

Ecco un video della dott.ssa Costanza De Palma, che è etologa, bioeticista e comportamentalista e convive con ben 11 gatti in casa:

CONVIVENZA TRA GATTI: come andare d'accordo? Seminario dott.ssa Costanza De Palma

Domande frequenti sulla convivenza tra gatti

Come capire se due gatti non vanno d’accordo?

Se i due gatti si tengono sempre a debita distanza e non dormono mai assieme, probabile che non vadano d’accordo. Nei casi più gravi i due gatti si soffiano, drizzano il pelo sulla schiena quando si vedono e si azzuffano.

Come fare per far convivere due gatti?

Se introduci un nuovo gatto, fai un inserimento corretto, leggendo gli articoli che ho linkato nel testo qui sopra. Se si tratta di gatti già conviventi, controlla di soddisfare tutte le accortezze che ho elencato nell’articolo.

Come far fare amicizia a due gatti che si odiano?

Non sempre è possibile, e dobbiamo a volte farcene una ragione. Spesso non sono sufficienti dei consigli raccolti qua e là su web, occorre chiedere l’intervento di una comportamentalista. Oppure, purtroppo, allontanare i due gatti.

Come capire se un gatto accetta un altro gatto?

Non è semplice capirlo, specie se non abbiamo mai avuto l’occasione di osservare il nostro gatto a contatto con un altro animale. Se il tuo gatto soffia quando vede un altro gatto, probabilmente non accetterà di buon grado un nuovo coinquilino. Se invece è un gatto socievole che non ha paura di altri esseri umani, di cani, gatti ecc, forse la cosa potrà essere più semplice.

Cosa fare se il gatto non accetta un altro gatto?

Se i due gatti litigano e rischiano di ferirsi, separali e poi puoi tentar un re-inserimento graduale. A volte i gatti riescono a trovare dei “compromessi di convivenza” e tollerarsi anche se non si stanno molto simpatici. Se la situazione non migliora e temi per la incolumità del tuo gatto però è meglio non insistere in una convivenza, anche se può essere doloroso.

Quante lettiere per 2 gatti?

È sempre bene avere in casa un numero di lettiere corrispondenti al numero di gatti, più una. Quindi se hai due gatti è meglio avere 3 lettiere.

Quanto tempo ci mette un gatto ad accettare un altro gatto?

Non c’è un tempo definito. E di sicuro non è quasi mai breve. Possono volerci anche mesi di adattamento.

E tu hai uno o più gatti? Com’è la tua esperienza di convivenza? Fammelo sapere scrivendolo nei commenti!

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19 commenti
  1. Franco
    Franco dice:

    Ho 11 gatti. 3 li avevo, poi ho trovato una mamma con 5 cuccioli, infine ancora due cuccioli abbandonati. Faccio notare che tutte le femmine sono sterilizzate. I gatti vivono (solo loro) in una camera spaziosa, hanno 8 lettiere a disposizione ed, in genere, mangiano tutti insieme in due grossi recipienti all’uopo creati. Uno (maschio) e’ sempre isolato e credo venga anche picchiato da gli altri ( 2 maschi – che oltretutto si picchiano tra loro). Di fatto sto povero micio vive completamente isolato e nascosto tranne al momento della pappa. Anche i bisogni non li fa nelle lettiere ( credo per paura degli altri). Se ci sono suggerimenti, consigli, ecc. sono piu’ che graditi. Da notare che ho semrpe avuto, in un’altra casa, anche 12 gatti insieme senza alcun problema. Grazie

    Rispondi
    • Elisa Bertoldi
      Elisa Bertoldi dice:

      Franco vista la quantità dei gatti in gioco e il pericolo che corre il povero gatto maltrattato dagli altri, ti consiglio di rivolgerti a un veterinario comportamentalista che venga a casa a vedere la situazione e ti aiuterà sicuramente.

      Rispondi
    • Costanza
      Costanza dice:

      Buongiorno Franco, sono la dottoressa De Palma esperta in comportamento. In genere, il numero delle lettiere per una sana convivenza deve essere il numero dei gatti più 1. Quindi con 11 gatti devono essere 12. Cerca di aggiungerne altre. È possibile far aumentare lo spazio in casa per i gatti? Una stanza anche se molto ampia per 11 gatti è un po’ limitante. Inoltre cura molto l’ambiente con tiragraffi, arrampicato e lascia più fonti di cibo con crocchette e acqua sempre a disposizione perché i gatti si nutrono molto spesso in tutto l’arco della giornata. Buona giornata!

      Rispondi
  2. Giancarla
    Giancarla dice:

    Buongiorno. Vivo con due gatti, un maschio di sei anni è una femmina di 5, cresciuti come fratelli da subito. Da pochi giorni ho introdotto un nuovo micino di appena due mesi. Pensavo non creasse problemi, essendo così piccolo, invece, dopo una settimana, ancora gli soffiano e rifiutano di interagire con lui. Il micio è molto allegro e non si fa intimidire, ma, pur restando a distanza, cerca sempre di stare con gli altri gatti, anche se lo respingono. Cosa posso fare? Grazie GIANCARLA. P.s in casa c’è spazio per tutti, un giardino e un balcone dove i grandi possono rifugiarsi in cerca di privacy.

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  3. Roberto
    Roberto dice:

    Salve!
    Ho un gatto da circa 8 mesi… è sterilizzato, ma lo abbiamo adottato quando aveva appena iniziato lo svezzamento, aveva bronchite ed era molto denutrito, la madre lo aveva allontanato e non ne voleva sapere di lui; così lo abbiamo preso noi, ora è cresciuto ma non ha un carattere molto facile, è ipersensibile e molto cagionevole, non è facile ma facciamo il possibile per lui.
    Vive in appartamento ma ultimamente temo si annoi molto nonostante ci impegniamo a farlo star bene e farlo giocare. L’altro ieri mia sorella ha trovato una randagia con due cuccioli, lei è molto coccolosa anche se a dire di mia sorella prima del parto era diffidente, ed è stata mia sorella a farle capire che doveva prendersi cura dei cuccioli, inizialmente li radunava ma non li allattava… con le coccole si è sdraiata e siamo riusciti a porgli vicino i cuccioli e farli finalmente allattare. Ora pare che tutto vada bene… ma non siamo riusciti a trovare nessuno che li accolga tutti e 3… ora li andiamo a controllare spesso… gli diamo del cibo… ma sono pur sempre in un campo….
    Quindi non ci resta che accudirli così, ma una volta che i mici saranno autosufficenti e avranno imparato tutto ciò di cui necessitano dalla madre cercheremo per loro adozioni… la madre vorrei prenderla io… ma con il mio gatto cagionevole e con il carattere non molto facile sarà possibile? Avete dei consigli? Cosa devo fare? Spero in piccoli aiuti e consigli. Grazie in anticipo Roberto

    Rispondi
  4. giovanna
    giovanna dice:

    salve a tutti, il mio problema dura ormai da 5 mesi .ho una gatta che ha 8 anni e siccome ha sempre convissuto con altri gatti che adesso non ci sono più ,pensavo che era triste e quindi ho adottato un altro gatto di 1anno e mezzo /2 anni ma non vanno ancora d’ accordo e ormai ho perso le speranze .premetto che con gli altri 2 gatti che ho avuto non ho mai avuto problemi .la mia gatta è calma invece lui è iperattivo ,giocherellone .solo che lui non gli da tregua ,come si muove gli va addosso non so se per giocare o gelosia ma lei gli soffia e ringhia e lui ogni tanto ci ha preso anche qualche sgraffio sul naso .ho provato feliway friends,rescue remedy ,croccantini calm ma invano .urgono consigli grazie

    Rispondi
  5. Eleonora
    Eleonora dice:

    Salve.
    Ho 2 gatte di 2 anni che convivono da quando sono cucciole.
    La prima è stata accolta un mese prima.
    Non ha mai accettato la nuova arrivata e tutt’ora litigano e si soffiano di continuo.
    La prima a differenza della seconda ha un carattere molto più asociale e pauroso.
    Proverò a comprare una seconda lettiera ma potete darmi altri consigli?
    Mi dispiace molto vederle cosi

    Rispondi
  6. Ubaldo Straino
    Ubaldo Straino dice:

    Ho due gatti, un maschio di 6 anni e una femmina di due, ambedue sterilizzati. Il maschio non ha mai accettato l’altra anche se non era l’unico gatto di casa quando è arrivato ma negli ultimi tempi il suo comportamento si è fatto più aggressivo e questo nonostante viva costantemente nel giardino mentre la piccola vive sempre in casa. L’aumento di attacchi violenti mi sta preoccupando, cosa posso fare?

    Rispondi
  7. Michele
    Michele dice:

    Buongiorno,
    nel novembre dello scorso anno insieme a mia moglie abbiamo adottato un micio di due mesi il quale è cresciuto nella nostra grande casa con annesso enorme giardino, padrone incontrastato di tutti gli ambienti e di tutte le nostre attenzioni. Nel mese di febbraio di quest’anno abbiamo accolto in casa un suo coetaneo abbandonato e traumatizzato (la parte terminale della coda era mozzata). L’inserimento è stato graduale, non gli è stato consentito di invadere le zone del primo gatto e alla fine dopo una iniziale e lunga diffidenza questo giovane gatto ha incominciato a manifestare con coccole e strusciamenti la sua soddisfazione per l’accasamento. Purtroppo per noi il primo gatto ha manifestato segni di disagio crescente: evidenziazione della terza palpebra, ha fatto per alcune volte pipì nel mio letto e quindi progressivo allontanamento dato che ha trovato rifugio per molte ore al giorno presso una famiglia dirimpettaia. Seguendo i consigli dei veterinari abbiamo proceduto alla castrazione dei due maschi ma la situazione continua ad essere problematica perchè nonostante l’ampio giardino, la suddivisione degli spazi comprese più lettiere (che continuano a scambiarsi), l’utilizzo di un diffusore di un “profumo” per gatti, il gioco fra i due si trasforma spesso in rissa sia dentro che fuori casa. Il gatto arrivato per secondo tende ad aggredire più violentemente il primo che ormai ci degna della sua presenza solo per mangiare e per qualche bisogno rifiutando palesemente ogni nostro tentativo di approccio. Un’adozione del cuore si è trasformata nella compromissione della precedente serena convivenza con il primo micio ed ora sono giorni davvero difficili perchè anche l’intervento di una veterinaria comportamentista non è servito a darci un’indicazione precisa sul che fare. Anche un lungo video girato sul “gioco” fra i due gatti è rimasto senza riscontro. Evidentemente anche questa professionista non sa che pesci pigliare. Mai vissuta un’esperienza simile! Il tutto ha rovinato quel sentimento di amicizia che nella mia vita ho sempre avuto con il mondo felino. Abbiamo sbagliato a pensare che due gatti con storie diverse, anche se giovani, possano trovare un equilibrio. Il gatto è un animale prettamente territoriale e non ama assolutamente condividere il suo territorio e l'”affetto” dei “padroni” con altro gatto. Qualsiasi indicazione è gradita perchè ormai siamo orientati, pur con la morte nel cuore, a dare in adozione uno dei due gatti consapevoli che anche se tenessimo il primo ormai l’abbiamo perso a favore dei nostri vicini cui non è parso vero trovarsi un “campione” bellissimo senza il fardello di impegni connaturati alla gestione di un gatto .

    Rispondi
  8. RAMONA FABIANO
    RAMONA FABIANO dice:

    Salve,
    Io ho una gatta di 1 anno sterilizzata, molto vivace elettrica e giocherellona. Dall’anno scorso ,ogni tanto, girovagava un gatto randagio al quale ho voluto dare da mangiare. Pertanto il gatto si è avvicinato sempre di più e così l’ho accolto in giardino e l’ho fatto castrare e visitare ed ha circa 6/7 anni. Adesso noto, però, che con la mia gatta sembra non andare d’accordo. Lui spesso la rincorre e le salta addosso non capisco se per gioco o per cacciarla. Lei infatti è intimorita e cerca sempre di svincolarlo, e quando si avvicina si tirano zampate …anche se spesso e volentieri si annusano avvicinando i musi. … Non so capire mi potete dare suggerimenti? GRAZIE

    Rispondi
  9. Enza
    Enza dice:

    La mia gatta l’anno scorso ha partorito e ho tenuto in casa due maschi che ora devo andare a sterilizzare ora è da un paio di mesi che la gatta cioè la madre non vuole tornare a casa viene qua che ha fame ma non entra in casa come se avesse paura dei figli non so come risolvere questa cosa a volte riesco a prenderla e tenerla un po in casa ma appena la faccio uscire du nuovo non vuole entrare

    Rispondi
  10. Isabella Congia
    Isabella Congia dice:

    Salve, io ho due gatti maschio e femmina adottati dal gattile a 5 -6 mesi e ora hanno 1 anno. Il maschio Otello non fa avvicinare a me la femmina Alice quando vuole essere coccolata da me. È sempre stato possessivo ma ora di più. Per il resto litigano, si inseguono ma dormono anche vicini a volte è riescono a leccarsi pacifici in alcuni frangenti. Cosa posso fare per ridurre la gelosia e aggressività di Otello?
    Grazie

    Rispondi
    • Elisa Bertoldi
      Elisa Bertoldi dice:

      Guarda io ho convissuto per anni con Lady e Oscar, lui invadente che relegava lei in un angolo ogni volta che volevo giocare con lei o coccolarla. Non sempre i gatti vivono felici assieme.

      Rispondi
  11. patrizia grilli
    patrizia grilli dice:

    Io due gatti, fratello e sorella.
    Quando ho portato a casa una gatta di pochi mesi era la gatta stessa che soffiava ai miei. Ci sono voluti mesi, quasi un anno per farli andar d’accordo, ma alla fine ora si vogliono bene e si fanno pure le coccole.
    Ho cercato sempre di coccolarli e farli giocare contemporaneamente, in modo che potessero socializzare e questo credo sia stato decisivo

    Rispondi
  12. Milvia Angela Codazzi
    Milvia Angela Codazzi dice:

    Io ieri ho cercato di far conscere Freddy , il gattino Maine Coon di una siognora che conosco e che me lo ha portato perchè va via un mese per lavoro, ma purtroppo Rex il mio cane e suo fratello gatto Matisse non lo hanno accettato e quindi devo io andare a casa sua per un mese. Purtroppo la loro casa non è adatta perchè sono 40 metri quadri e Freddy per acvere due anni è abbastanza grosso essendo un Maine Coon.

    Rispondi
  13. paolo
    paolo dice:

    La più grande paura di un gatto è incontrare un altro gatto. Specialmente se si tratta di due maschi. L’adozione di una coppia di fratellini, presi contemporaneamente, può funzionare, altrimenti ci vuole tempo per fare un graduale inserimento. Diverso è il caso di una gatta e un gattino molto piccolo: in questo caso, specialmente se la gatta è in lattazione, l’adozione può avvenire con grande successo. MAI prendere un gatto soltanto perché faccia compagnia al gatto già residente: i gatti sono animali molto sensibili, capiscono al volo i nostri sentimenti e i nostri stati d’animo. Chi decidesse di prendere due gatti dovrebbe farsi prima un esame di coscienza, ed essere consapevole di dover dare le stesse cure e lo stesso affetto a tutti e due. Altrimenti si rischia di condannare un gatto innocente alla bullizzazione e all’infelicità.

    Rispondi
  14. Raffaella
    Raffaella dice:

    Salve quando la mia prima gatta aveva 10 anni trovai una gattina di circa 45 gg ( così disse il veterinario) e la portai a casa. I primi due giorni sono stati soffiate a bizzeffe al terzo giorno andavano d’amore e d’accordo ed è continuato così
    altri 10 anni. Purtroppo l’anno scorso è venuta a mancare la più vecchietta, quindi l’altra gatta che oggi ha 10 anni è rimasta x 1 anno da sola. Un mese e mezzo fa x farle compagnia ho adottato un gattino maschio di circa 5mesi ma la gatta ancora gli soffia e gli dà le zampate .Sto usando il Feliway ma x ora vedo pochissimi miglioramenti. Per quanto riguarda le lettiere ne ho 1 per ciascuna e così anche le ciotoline ( 2 x ciascuna) che loro però si scambiano volentieri. Ora mi chiedo: come faccio a capire se la grande accetta il piccolo? se gli soffia ma poi condivide lettiera e ciotole ? Grazie a chi mi risponderà.

    Rispondi
  15. Manuela
    Manuela dice:

    Io ho un problema particolare… Abbiamo adottato una gattina di 3 mesi e mezzo con l’idea di educare nostro figlio a prendersene cura, ma tutto è stato molto diverso dalle aspettative… La micetta ha paura di noi, scappa quando ci avviciniamo, si nasconde, mangia solo in nostra assenza, al limite ci osserva da lontano (in una grande corte interna del palazzo, inaccessibile dalla strada). Pensavo di prendere un’altra gattina ancora più giovane per poterla crescere in casa come immaginavo… È una follia? Non credo che le cose possano andare peggio di così… L’altra gatta non vuole alcun contatto con noi umani, quindi suppongo che non possa essere nemmeno gelosa! Grazie per eventuali consigli.

    Rispondi

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