Cibi per gattini, come scegliere l’alimentazione Kitten
In commercio esistono molte marche che producono cibi per gattini con la denominazione “Kitten“. Ma la scelta di una marca di crocchette Kitten non è obbligatoria, possiamo sempre scegliere una alimentazione per gattini casalinga. Ma cosa mangiano i gattini e come creare per loro una dieta equilibrata? Vediamo tutti i consigli.
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Le abitudini alimentari del gatto fin da piccolo
Un gattino termina lo svezzamento attorno ai 2 mesi di età, inizia così a nutrirsi di solo cibo “solido”: nel caso di un gattino che viva con mamma gatta fuori casa, questa inizia a presentargli le prede catturate, insegnandogli pian piano sia le tecniche di caccia che indicandogli che cosa deve mangiare.
Un gatto che mangia molti tipi di prede: piccoli uccellini, roditori, anche serpenti e lucertole, saranno queste prede molto varie che mamma gatta presenterà al cucciolo. Questi prenderà confidenza con le prede presentate da mamma gatta e sceglierà di cacciare quelle, sicuro che sono alimenti che gli fanno bene e non presentano rischi di avvelenamento o di tossicità.
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Lo stesso atteggiamento avrà anche il gattino che vive in casa con noi: si abituerà al cibo che gli presentiamo, imparerà a conoscerlo e mangiarlo con fiducia, capirà che quello è il cibo che gli fa bene, e farà fatica poi a staccarsi da esso.
Importante è anche che il gattino si abitua ai sapori già prima dello svezzamento, attraverso le sostanze mangiate dalla mamma che vengono trasmesse al gattino per via placentare, prima, e tramite il latte successivamente; anche per questo motivo è più facile far accettare ad un gattino l’alimento che mangiava la mamma, piuttosto che un alimento che la madre non voleva.
Sebbene quindi il gattino impari già da piccolo cosa mangiare e cosa evitare, indicativamente l’elasticità mentale che fa accettare vari tipi di cibo diverso al gattino dura fino ai 4-6 mesi, età dopo la quale sarà molto difficile far accettare al gattino alimenti diversi.
Per questo sono molto importanti per noi umani le scelte che facciamo fino a questa età per il nostro gatto: se lo abituiamo a mangiare solo crocchette al pollo, sarà più difficile presentare al nostro gatto in età adulta dell’umido al pesce, perché il gatto ne sarà diffidente.
Alimentazione sana per il gattino
Un’alimentazione salutare deve essere invece varia e ricca di diversi nutrienti, quindi il primo consiglio importante è abituare il gattino a mangiare un po’ di tutto, dal pollo, al pesce, a tutti i tipi di carne e proteine.
Anche perché un’altra caratteristica alimentare che avremo notato nei nostri gatti è che ad un certo punto un gatto si stufa di mangiare la stessa cosa.
Questo è un meccanismo naturale, che abbiamo anche noi, dettato dalla necessità del nostro fisico di nutrirsi di cose diverse per sopperire ai vari bisogni nutrizionali che abbiamo. Se ci nutrissimo sempre solo di carote, svilupperemmo delle carenze nutrizionali, e lo stesso avviene per il gatto: se si nutre solo di coniglio, non avrebbe quell’apporto nutrizionale che gli deriva dalla carne, ad esempio di pollo.
Però il gatto allo stesso tempo è diffidente verso nuovi alimenti. Capite bene che con una situazione del genere, cioè di un gatto che si stufa di un alimento ma diffida di altri cibi, in età adulta sarà difficile gestire un cambio di alimentazione, e ci troveremo ad acquistare 20 tipi diversi di alimenti e nessuno andrà bene al nostro gatto.
Se invece abituiamo il nostro micio fin da piccolo ed una dieta varia, non avremo difficoltà a proporgli cibi diversi, sarà tutto più semplice, anche in caso il micio sviluppasse patologie per cui deve rendersi necessaria una alimentazione specifica, come nel caso di problemi renali o allergie, che vedremo in un capitolo più avanti.
Cibo umido o secco per gattini piccoli
Il discorso è lo stesso anche nella scelta tra umido e secco: se abituiamo un micio a mangiare solo crocchette, sarà diffidente verso il cibo umido o verso una alimentazione casalinga, che è più salutare. Molto utile è anche inserire piccole quantità di carne, se si sceglie di seguire un’alimentazione industriale; basta aggiungerne piccole quantità (10-20 grammi al giorno), ma è importante che il gattino non si disabitui al sapore, in caso in futuro, per necessità o scelta, volessimo cambiare alimentazione.
Se non seguiamo queste semplici regole, non solo il gattino sarà diffidente verso una alimentazione diversa, ma è probabile che il suo stomaco, non essendo abituato a digerire alimenti diversi, si “ribelli” (un difetto di riconoscimento noto dal punto di vista scientifico come “presentazione dell’antigene, che avviene nella prima fase della vita e permette all’organismo di imparare che gli alimenti non sono dannosi e il sistema immunitario non li deve attaccare), e che il gatto vomiti il nuovo cibo che gli proponiamo.
Insomma non smetterò mai di ripeterlo: la varietà è sempre la scelta migliore (salvo casi di patologie specifiche).
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Le quantità di cibo per gattini piccoli
Un altro fattore a cui dobbiamo stare attenti in questa fase è l’elevato fabbisogno di energie di cui ha bisogno il nostro micio. A questa età, tra i 3 mesi e l’anno di vita, un gatto è molto attivo, gioca con tutto, corre, si arrampica, esplora il territorio, ma soprattutto sta crescendo ed ha necessità di nutrienti per far aumentare di dimensione le proprie strutture corporee: ha bisogno di molta energia e, in situazione normale, non avrà tendenza ad ingrassare.
E’ necessaria quindi una alimentazione che fornisca la giusta quantità di energie, e non lesiniamo nelle dosi di cibo. Capita di vedere gattini troppo magri perché tenuti a dieta per la paura che diventino obesi.
E’ importante invece bilanciare la dieta a seconda di che tipo di alimento diamo: ad esempio se scegliamo di dare croccantini e cibo umido, o croccantini più cibo casalingo, si può dare un 10% in meno di crocchette rispetto alla dose consigliata sulla confezione e sostituire la dose mancante di crocchette con 4 volte la quantità di umido.
Ad esempio, se di solito fornisco al gatto 50 grammi di crocchette al giorno, se ci affianco il cibo umido o casalingo potrò dare 45 grammi di crocchette e 20 grammi di umido o cibo casalingo.
Il cibo per gatti Kitten
In commercio esistono molti tipi di cibo per gattini, che di solito è caratterizzato dalla dicitura “Kitten”. Ma qual è in sostanza la differenza tra questo cibo e il cibo per gatti adulti?
I parametri minimi richiesti per la formulazione degli alimenti kitten, come quantità di nutrienti (minerali, vitamine, proteine) sono più elevati rispetto a quelli dei gatti adulti, tenendo conto dei fabbisogni che nel gattino sono superiori ai gatti adulti. Questo vuol dire che un gattino che mangi solamente alimenti “Adult”, meno “ricchi” in nutrienti, rischia di andare incontro a carenze nutrizionali che potrebbero comprometterne la crescita.
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Riguardo quindi la domanda: “Posso dare ad un gattino un cibo per gatti adulti?” La risposta è sì, non è veleno, però dobbiamo essere coscienti che se gli diamo solo quello, non stiamo sopperendo ai suoi fabbisogni. Se succede per tre giorni perché non abbiamo più alimento Kitten si può fare, ma è importante non andare avanti a lungo.
Viceversa, non è detto che automaticamente quando un gatto entra nella fase “adult”, dobbiate per forza nutrirlo fin da subito con un cibo “Adult”. Se ad esempio il nostro gatto arriva ad un anno di età, e quindi entra nella fase adulta, non è che dandogli cibo “kitten” lo avveleniamo, ma semplicemente gli stiamo dando un cibo più “ricco” di quello di cui ha effettivamente bisogno. L’unica attenzione è che, nella “ricchezza” maggiore generalmente i cibi Kitten sono più calorici degli Adult, e questo potrebbe causare ingrassamento al gatto adulto.
Che latte possono bere i gattini?
Come comportarci con il latte? Possiamo darlo ancora al nostro gattino oppure no?
In linea di massima non ne ha più bisogno, ed una volta terminato lo svezzamento il suo stomaco avrà sviluppato un tipo di digestione adatta al cibo solido, per cui inizierà a mal tollerare il latte ed i latticini. Non avrà più bisogno del latte, tanto meno del latte che beviamo noi, cioè il latte bovino, anzi potrebbe causargli problemi intestinali perché lo digerisce male.
L’intestino del gatto dopo lo svezzamento riduce gli enzimi adatti per digerire il lattosio, e darglielo da bere, anche se gli può piacere come sapore, potrebbe in quantità non particolarmente alte causargli dolori di stomaco, diarrea e malessere.
Sfatiamo dunque anche il mito per cui un gatto beve sempre latte: è solo una credenza legata alla TV e a film a cui ci hanno abituato.
Quante volte mangia un gattino?
Un gattino tra i 3 mesi e l’età adulta impara a regolarsi da solo sulle quantità di cibo da ingerire e possiamo decidere se dargli da mangiare ad orari fissi oppure lasciare il cibo a disposizione.
In generale un gatto ama fare numerosi pasti durante la giornata, ed è normale che non mangi tutto il cibo che c’è nella ciotola. Questo deriva sempre dal suo istinto naturale: un gatto libero va a caccia continuamente, perché non sa quanto riuscirà a cacciare, e se ha cibo a disposizione anche quando è sazio, caccerà comunque, per averne di scorta.
Quindi possiamo lasciare del cibo a disposizione al nostro gatto, oppure dargliene più volte al giorno, decidiamo noi tenendo conto anche della voracità del nostro gatto: se si avvicina all’età adulta e tende ad ingrassare perché non si limita da solo nell’assunzione di cibo, possiamo decidere di nutrirlo ad orari fissi e secondo quantità fisse. Nell’età pre-adulta, comunque, la cosa più importante è che la dieta sia bilanciata e non lesiniamo nelle quantità, piuttosto chiediamo consulto ad un veterinario esperto in alimentazione per capire se stiamo nutrendo in modo corretto il nostro micio in crescita.
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