Ceneri grezze: cosa sono e perché non fanno male

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differenza tra cibo completo e cibo complementare

C’è un luogo comune molto importante da sfatare che riguarda il cibo per gatti, specie i croccantini, e cioè che le ceneri grezze fanno male e che meno un cibo ne ha, meglio è. E’ una convinzione radicata in molti appassionati di gatti, dovuta anche al fatto che la parola “cenere” evoca appunto la cenere del caminetto, o comunque qualcosa che è bruciato e che quindi fa male ingerire.

In realtà in questo articolo vedremo nel dettaglio perché le ceneri grezze non fanno male, cercheremo di orientarci per capire quante ce ne devono essere in un alimento per gatti, e vedremo cosa sono le ceneri grezze e perché si chiamano così.

Fortunatamente negli ultimi anni, anche grazie a MicioGatto, le informazioni sugli alimenti industriali per gatti sono aumentate parecchio, chiarendo delle bufale colossali e delle incomprensioni come questa che riguarda le ceneri gregge, che le ha demonizzate per molto tempo.

Che cosa sono le ceneri grezze

L’indicazione della percentuale di ceneri grezze presente in un alimento industriale per gatti si trova nell’etichetta, dove è presente la lista degli ingredienti, e la composizione analitica, obbligatoria per legge:

Indicazione delle ceneri gregge presenti in un cibo per gatti
Indicazione delle ceneri gregge presenti in un cibo per gatti

Questo valore è espresso in percentuale, come gli altri valori di proteine, grassi e fibre, che abbiamo visto anche nell’articolo dedicato a come leggere le etichette di cibo per gatti.

Ma mentre per proteine, grassi e fibre sappiamo in genere di che cosa si tratta, e non ne abbiamo paura, per le ceneri gregge c’è un po’ di confusione e quindi chiariamo che cosa sono.

Le ceneri grezze presenti in un cibo industriale per gatti (e anche per cani) non sono altro che i minerali contenuti in quel cibo, quindi calcio, fosforo, magnesio, ecc. Alcune aziende mangimistiche, come vedi nella immagine qui in alto, oltre che la percentuale totale di ceneri grezze, quindi di minerali presente nel cibo, indica anche nello specifico quanto del singolo minerale c’è. Nel caso visto qui sopra c’è un 10.9% di ceneri grezze, di cui 2.7g/Kg sono calcio, 1.6 g/Kg fosforo e così via.

I minerali sono essenziali per la vita degli animali, e anche per la nostra, per cui ci devono essere e, come vedremo in questo articolo, non è vero che più basso è il valore di ceneri grezze e migliore è il cibo, perché i minerali fanno bene anche al gatto.

Ma perché si chiamano “ceneri” e non semplicemente “minerali”? Semplicemente perché lo ha deciso la legge. Il nome ceneri grezze deriva dal procedimento che si utilizza per misurarne la quantità in un cibo industriale.

Come vengono misurate le ceneri grezze di un cibo

Il procedimento per misurare quante ceneri grezze sono presenti in un cibo per gatti è questo:

  • un campione di alimento di 5gr viene inserito in un forno e bruciato a 550° per 3 ore
  • il campione viene estratto e poi rimesso in forno per altri 30 minuti
  • si misura quanto è rimasto del campione e si ricava la percentuale sul totale

Questo procedimento è regolamentato dal REGOLAMENTO (CE) N. 152/2009 che fissa i metodi di campionamento e d’analisi per i controlli ufficiali degli alimenti per gli animali, al punto M

In pratica mediante questo procedimento nell’alimento vengono eliminate le proteine, i grassi, le fibre, l’acqua, lasciando solamente i sali minerali, che posso venire così misurati. Non dà indicazione su quali minerali siano presenti nell’alimento, ma solo la loro quantità in percentuale.

Si chiamano “ceneri” appunto perché il procedimento è quello di bruciare ad alte temperature il campione di alimento, e quello che rimane sono delle ceneri, che rappresentano i minerali presenti nel campione.

Ma attenzione, perché alcune persone fanno confusione affermando che le crocchette per gatti sono cotte a più di 500° in forno. E’ sbagliato, perché di solito i croccantini vengono cotti a temperature da 80 a 200°, molto spesso a 120°. A 500° si carbonizzerebbero e non ne resterebbe nulla.

Quante ceneri devono esserci nelle crocchette per gatti?

La misurazione delle ceneri gregge è obbligatoria non solo per le crocchette, ma anche per il cibo umido e anche per la dieta a crudo, perché per tutti gli alimenti è per legge obbligatorio indicare quanti minerali sono presenti. Però la questione ruota maggiormente attorno alle crocchette, forse per l’associazione che fanno alcune persone con il fatto che siano cotte ad alte temperature, non lo so, fatto sta che se ne discute sempre quando si tratta di scegliere quali crocchette acquistare.

C’è addirittura chi sceglie un tipo di crocchette solo leggendo quante ceneri grezze contiene, e sceglie quelle che ne contengono meno. In realtà, per certi punti di vista, sarebbe corretto il contrario, cioè scegliere alimenti che contengono un’alta percentuale di ceneri gregge, vediamo perché.

In genere le ceneri gregge sono in maggior numero negli alimenti di origine animale rispetto a quelli di origine vegetale. quindi il valore di ceneri gregge potrebbe essere uno dei tanti indicatori che ci fa capire che tipo di proteina c’è nell’alimento che scegliamo (proteine della carne o proteine vegetali?)

In genere negli alimenti vegetali sono presenti dallo 0,5 al 1,8% di ceneri grezze, nella carne fresca il 2% e nella carne disidratata una media di 5%. In realtà se andiamo a vedere nelle confezioni di croccantini, la percentuale di ceneri grezze è sempre più alta, questo perché le aziende mangimistiche aggiungono calcio, fosforo ed altri minerali all’alimento, e giustamente, altrimenti non sarebbe un alimento completo che soddisfa tutti i fabbisogni nutrizionali del gatto.

Il dott. Valerio Guiggi, in una articolo molto dettagliato, oltre a spiegarci in modo molto approfondito questi concetti, ci offre anche un piccolo trucchetto per valutare quanto un cibo è “valido” rispetto alla quantità di ceneri grezze presenti, più che altro per capire se le materie prime utilizzate in quell’alimento sono di qualità o scadenti.

Il metodo, che vale solo per gli alimenti completi è questo: dividi la percentuale di proteine per la percentuale di ceneri grezze. Un risultato adeguato è tra 4 e 5. Se è alto, meglio così, se basso, probabilmente le proteine utilizzate per quell’alimento sono di qualità scadente, ad esempio derivate da becchi e piume, o da alimenti vegetali.

Facciamo qualche esempio reale, che ci è utile per avere un altro elemento per capire quali alimenti sono migliori di altri, assieme però a tutti gli altri parametri che abbiamo visto negli altri articoli sull’alimentazione del gatto, perché qui andiamo veramente molto nello specifico.

Ad esempio Farmina N&D Prime Grain Free Adult Cat Pollo e Melograno ha la seguente composizione:

  • Proteine gregge 44.0 %
  • Grassi greggi 20.0 %
  • Fibre grezze 1.8 %
  • Ceneri gregge 8.5 %

Se facciamo il calcolo 44/8.5 = 5.17 , che è un buon valore, come ci insegna il nostro esperto in nutrizione.

Altro esempio può essere Smilla Adult Pollo Crocchette per gatti che ha questa composizione analitica:

  • Proteine gregge 32.0 %
  • Grassi greggi 15.0 %
  • Fibre grezze 3.0 %
  • Ceneri gregge 6.5 %

Ed in questo caso il calcolo sarà 32/6.5 = 4.9, sempre un buon valore.

Naturalmente anche le aziende mangimistiche conoscono questo calcolo, e hanno già pensato a come aggirarlo con materie prime che costano meno rispetto alla carne, ad esempio aggiungendo il glutine di mais, che alza il valore delle proteine globali, essendo ricco di proteine vegetali, e lascia poche ceneri.

Come valutare un cibo sulla base delle ceneri grezze?

La risposta a questa domanda è semplicemente: non si può. I calcoli visti in precedenza forniscono una indicazione troppo generica e vaga. E’ assurdo scegliere un alimento quindi basandoci solo su quante ceneri grezze contiene. Meglio guardare la lista degli ingredienti, la quantità di proteine e valutare i numerosi altri aspetti visti in numerosi altri articoli.

Inoltre il fabbisogno di minerali che ogni gatto ha è molto variabile, e non è automatico escludere alimenti ricchi di ceneri grezze se un gatto soffre ad esempio di calcoli. E’ un altro luogo comune: la percentuale di ceneri grezze non ci dice nulla sul tipo di minerale presente nel cibo, e può essere ingannevole.

In generale per un gatto, più che la quantità di ceneri grezze, è bene valutare quante proteine assume e quanta acqua. E’ sempre da preferire un alimentazione con più umido che secco e ricca di proteine, e come abbiamo visto nell’articolo sulle proteine, più sono, in generale e meglio è.

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