Catnip: effetti sui gatti e cos’è veramente

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Catnip è una parola inglese che indica in italiano l’erba gatta, ossia la Nepeta Cataria. La traduzione di catnip in realtà non esiste perché è una parola entrata ormai nell’uso comune in italiano, tra chi ha un gatto, per indicare appunto l’erba gatta.

I gatti reagiscono in modo molto particolare alla catnip, manifestano infatti una sorta di euforia, che non colpisce però tutti i gatti. Ma la catnip fa male? e come mai ha questo effetto? Scopriamolo assieme.

Catnip, cos’è?

La catnip, dal nome scientifico Nepeta Cataria, non è l’erba che diamo da mangiare al nostro gatto. E’ invece una pianta erbacea della famiglia delle Lamiaceae, erbe aromatiche a cui appartiene anche la menta.

catnip o nepeta cataria
Nepeta cataria – Fonte: PlenuskaDie Katzenminze lat. Nepeta 11CC BY-SA 4.0

Il cat nip cresce spontaneamente in Italia in genere dove ci sono vecchi muri e macerie. E’ un’erba che raggiunge i 15 cm di altezza, con il fusto vellutato e le foglie a forma triangolare. Da giugno ad agosto produce anche dei fiori alla sua sommità.

La catnip è una erba aromatica che profuma leggermente di menta, e in essa è presente una sostanza molto simile ai feromoni del gatto, il nepetalattone, ed è esso il responsabile del comportamento bizzarro di alcuni gatti in sua presenza.

I nepetalattoni sono prodotti nei tricomi di Nepeta, le ghiandole microscopiche nella parte inferiore della foglia dove vengono prodotti molti oli vegetali e sostanze chimiche volatili. I ricercatori hanno scoperto che l’erba gatta e altre piante del genere Nepeta producono la molecola attraverso un insolito percorso in due fasi. La scoperta potrebbe aiutare i biologi a sintetizzare in modo efficiente molecole strettamente correlate che sono ampiamente utilizzate come farmaci.

Nel 2012 un team di scienziati, guidato da O’Connor e Benjamin Lichman, un biochimico ora all’Università di York, ha esaminato le proteine ​​nei tricomi per identificare quelle che hanno stimolato la sintesi di nepetalactone dal suo precursore. Hanno un trio di enzimi che hanno soprannominato NEPS1, NEPS2 e NEPS3. Questa scoperta può aiutare a sintetizzare chimicamente il nepetalattone per usarlo nelle nostre case.

La catnip essere usata anche come pianta ornamentale sul balcone o sulle finestre: tiene lontani gli insetti, infatti al pari della menta contiene piccole quantità di mentolo, che danno fastidio agli insetti.

Catnip: effetti

La catnip è stata chiamata Nepeta Cataria appunto per il suo rapporto con i gatti. Infatti essi, ma anche i grandi felini, esclusi i leoni, sono sensibili al nepetalattone, che ha su di loro un effetto che va dall’afrodisiaco, al calmante, all’euforizzante, dipende.

I gatti percepiscono il nepetalattone e gli altri feromoni attraverso l’organo vomero nasale, o organo di Jacobson, un organo posto sul palato del gatto che viene stimolato quando il gatto apre leggermente la bocca per odorare, nella tipica smorfia detta Flehemen.

Gli effetti del catnip nel gatto sono: strusciamento, rotolamento, fusa, la leccherà e masticherà. Spesso a contatto della catnip il gatto sbaverà. Non dobbiamo spaventarci se vediamo questi effetti della catnip nel nostro gatto, è una cosa del tutto naturale.

Non tutti i gatti sono sensibili al catnip, ma circa due terzi, e la sensibilità pare sia una caratteristica ereditaria. L’effetto è più marcato nei gatti giovani, e cessa dopo circa 15-20 minuti. Dopo un paio d’ore il gatto è di nuovo sensibile agli effetti della catnip. Anche la valeriana ha lo stesso effetto: provate ad avvicinare una bustina di tisana alla valeriana al gatto e lo vedrete!

Effetti della catnip sull’uomo

La catnip ha blandi effetti anche sull’uomo, al pari della valeriana può essere usata in tisane rilassanti contro l’insonnia, è antispasmodica e decontratturante.

Come la menta, può avere effetti digestivi ed aiutare nei disturbi gastrointestinali. E’ spesso usata in medicina popolare per tisane e decotti.

Catnip, fa male?

Non è stato mai notato alcun effetto collaterale della catnip, né nel gatto né sull’uomo, quindi la catnip non fa male al gatto. L’effetto, come abbiamo visto, dura pochi minuti, poi passa, per cui non c’è da preoccuparsi.
Leggi anche: Erba gatta, effetti e come riconoscerla

Catnip a cosa serve

La catnip, visto che i gatti ne sono attratti e appena ne sentono l’odore sono attirati e diventano euforici, può venire utilizzata per attirare i mici ad utilizzare un tiragraffi o a prendere confidenza con una cuccia.

E’ venduta spesso essiccata proprio a questo scopo e può essere distribuita in piccole quantità sugli oggetti del gatto per farglieli gradire. Può essere inserita all’interno di un giochino, di una pallina o in un po’ di stagnola, per stimolare il gatto al gioco e farlo divertire.

In questo video ho provato anch’io gli effetti della catnip sui miei gatti per abituarli ad usare un nuovo tiragraffi:

Erba gatta o catnip: che effetti ha?

Catnip secca e spray

In commercio esistono degli appositi sacchetti di catnip secca per poter essere utilizzata tranquillamente in casa, per familiarizzare il gatto con cucce e tiragraffi.

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Esiste anche una cantip spray, per attirare il gatto sulle superfici che vogliamo fargli utilizzare e gradire, senza dover spargere la catnip secca in giro per casa.

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Utilizzare la catnip è un ottimo modo per far abituare il gatto ad una cuccia o tiragraffi, per attirarlo verso una mensola o attirarlo verso di sé in modo giocoso e piacevole ed in sicurezza, visto che l’effetto poi passa senza controindicazioni.

Catnip per gatti, dove trovarla

Potete acquistare la catnip nei negozi per animali, oppure online su Zooplus o su Amazon

E tu hai mai provato ad usare la catnip? Che effetto ha avuto sul tuo gatto? Raccontaci la tua esperienza nei commenti!

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3 commenti
  1. paolo
    paolo dice:

    Tutti gli esseri viventi hanno nel loro DNA una molla che li spinge a cercare forme di ebbrezza: gli elefanti impazziscono per le noci di cocco fradice, noi umani abbiamo sviluppato diverse tipologie di euforizzanti a radice vegetale: nella cultura europea, ad esempio, la vite, in quella mediorientale l’hashish (che secondo una leggenda riportata da Edward Gibbs in “Storia della decadenza e caduta dell’impero romano”, scritto nel XVIII° secolo, fu inventato da un sacerdote eremita degli Adoratori del Fuoco per lenire il dolore della mancanza di contatti con altri esseri umani). Perché meravigliarsi, dunque, se i nostri gatti, esattamente come noi umani, ricercano in natura sostanze che gli regalino qualche momento di leggerezza?
    Nei limiti del possibile, cerco di evitare di acquistare prodotti come le bustine di erba gatta. Meglio coltivarsela in casa: vuoi mettere impestare casa (e i polmoni tuoi e del tuo gatto) con spray insetticidi contro una bella balconata adorna di Nepeta Cataria, che proprio grazie al Nepetolattone costituisce un’insuperabile barriera olfattiva impenetrabile per le zanzare? Una scelta che credo abbia migliorato notevolmente la qualità del rapporto che ho con il mio “fratellino felino”: quanto più lo vedo felice e sereno, tanto più sono felice e sereno io.
    Sebbene il mio gatto appartiene a quel 25% di mici insensibili alle proprietà euforizzanti della Nepeta Cataria, non posso dire che sia del tutto insensibile alla pianta: gli piace annusarla con discrezione, di tanto in tanto. Sembra apprezzare molto di più l’ombra che la pianta distende sul balcone, e soprattutto il riparo che le fronde rigogliose della Nepeta gli offrono quando tende i suoi agguati alle ignare bestiole che osano accostarsi al suo territorio di caccia. Probabilmente, questo atteggiamento dipende dal fatto che l’ho fatto castrare (su suggerimento della veterinaria) subito prima che conoscesse i turbamenti della pubertà. Invece delle foglie, il mio gatto ama particolarmente rosicchiare i rami secchi della pianta. Roba dura per gatti duri, ed io scherzando ho chiesto alla veterinaria se, visto questo comportamento, sarebbe il caso di ricoverarlo per qualche tempo in una sorta di San Patrignano felina ( :-) ).
    C’è poi quella che comunemente viene chiamata erba gatta, filamentosa come deve essere un’erba, che produce semi che io puntualmente ripianto per ottenere sempre nuova erbetta che sia a disposizione del gatto per tutto l’anno. Non è un lavoro faticoso, tutt’altro, ed economicamente il risparmio è irrilevante: ma vuoi mettere con la soddisfazione di aver coltivato tu una piantina che il tuo piccolo fratellino (che tra l’altro si comporta con una tenerezza che lascia sospettare che abbia capito a cosa serve quel tempo che passo vicino ai vasi sul balcone) usa e apprezza ?

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