Come capire se il gatto sta male fin dai primi segni
I gatti, come ogni altra creatura di questo pianeta, non godono sempre di ottima salute.
Ci piacerebbe, saremmo contenti, ma purtroppo non è così, specialmente nella fredda stagione invernale.
Qui nel blog di Miciogatto esiste una intera sezione di articoli, scritti dal veterinario Dott. Valerio Guiggi, che tratta della salute del gatto.
La conseguenza del freddo e del contatto con gli altri gatti può portare a contrarre alcune malattie, anche leggere come le infezioni respiratorie.
Leggere ma che, se non ci si rende conto che ci sono, potrebbero aggravarsi.
Il problema è che noi tendiamo a non interpretare i segni di malessere del gatto semplicemente perché non si conoscono: quando noi stiamo male ce ne stiamo a letto, ci lamentiamo per tutto il giorno e guardiamo la televisione…
Un gatto non fa così, ma principalmente tende a sparire, e non pensandoci immaginiamo che stia solo dormendo da qualche parte.
Come capire se il nostro gatto è in salute o sta male
Ecco quindi una serie di consigli utili per capire se il nostro gatto sta male, per cui quando è il momento di portarlo da un veterinario.
- L’isolamento è in assoluto la prima cosa che contraddistingue un gatto che sta male.
Il gatto di per sé non è un animale particolarmente socievole, ma specialmente quando il padrone torna a casa arriva e si mette a fare le fusa.
Se non lo fa, magari per qualche giorno, ma guardiamo dov’è e lo troviamo magari sotto il letto a dormire, per il suo bene tiriamolo fuori e guardiamolo attentamente: potrebbe avere qualcosa che non va. - Altro sintomo importante è il fatto che il gatto non mangia.
Un gatto tende a mangiare, e tanto, e se seguiamo i consigli del veterinario non lasciando il cibo a disposizione a volontà ma fornendo una dose consigliata, il gatto lo mangia tutto o ne lascia pochissimo.
Se a fine giornata è sempre quasi tutto lì potrebbe essere indice che c’è qualcosa che non va, magari ha la febbre, e chiaramente proprio come noi quando siamo malati non ha fame. - Situazione opposta invece per quanto riguarda l’acqua, che generalmente è più consumata del solito.
Purtroppo il gatto è piccolo e le ciotole sono grandi, per cui è difficile quantificare quanto ha bevuto, ma possiamo fare così: togliamogli la ciotola per una mezz’oretta e poi chiamiamolo quando la rimettiamo, per valutare quanta sete ha.
Se aveva molta sete (i gatti generalmente non bevono tantissimo) potrebbe non stare bene. - Molto indicativo è poi lo stato del pelo.
Il gatto tiene molto alla sua igiene personale, e passa gran parte del giorno a leccarsi e a pulirsi avendo così sempre il pelo molto pulito. Se notiamo che questo è sporco, poco lucente e arruffato (si sente con la mano e si vede bene sotto la luce, il pelo non è luminoso come sempre) potrebbe significare che il gatto non si lecca da qualche giorno, e che magari non sta bene.
- In generale, i riflessi del gatto sono diminuiti.
Ci mette un po’ a rendersi conto che lo chiamiamo, che lo accarezziamo, che siamo lì con lui. Diremmo è in una fase di post-sbornia, che significa generalmente febbre. - Per individuare la febbre senza dover mettere il termometro nostro nel culetto al gatto (lo farà il veterinario con quello apposito) vale sempre la regola classica di toccare il naso, che se il gatto ha la febbre sarà caldo e asciutto, se sta bene umido e freddo.
Non è una regola che vale sempre, chiaramente, ma è piuttosto indicativa. - Infine, ovviamente, ci sono tutti i sintomi classici del malessere: per prima cosa la diarrea, che si vede bene nella lettiera (e il fatto che magari non ce la fa a raggiungerla e defeca in giro per la casa, può succedere); la pipì che viene persa a gocce sul pavimento; il vomito, che in generale non è indice di buona salute (anche se i gatti tendono a vomitare anche senza nessun motivo).
E poi ci sono i problemi di movimento, movimenti delle zampe non coordinati, indolenzimento, barcollamenti, la perdita di pelo, la ricerca del freddo e non del caldo, la pancia gonfia, tutti sintomi che potrebbero essere causati anche da malattie infettive come la FIV o metabolici come l’ipertiroidismo.
Situazioni che comunque possono essere pericolose per la salute del gatto, motivo per cui, quando c’è qualcosa anche di lieve che non va, andiamo dal veterinario.
Al più si tratta solamente di un’infezione batterica stagionale che si risolve con un po’ di antibiotico e tenendo qualche giorno il gatto in casa al caldo senza farlo uscire.
Ma meglio esserne sempre sicuri.
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