Apparato digerente del gatto e la sua digestione
Un apparato molto interessante nel gatto, in quanto molto diverso dal nostro, è l’apparato digerente del gatto. Osservando il suo sistema digerente possiamo capire perfettamente che il gatto è un carnivoro stretto e prestare maggior attenzione alla sua alimentazione, visto che impareremo come funziona tutto il processo digestivo.
Indice dei contenuti
L’apparato digerente del gatto
L’apparato digerente del gatto si divide principalmente in tre sezioni:
- segmento orale che include cavità orale, faringe, esofago e stomaco, dedicato alla prima parte della digestione
- segmento centrale, composto dall’intestino tenue, in cui avviene la digestione vera e propria e l’assorbimento del cibo
- segmento terminale che comprende l’intestino crasso dove avviene la fermentazione del cibo, la deidratazione e la formazione delle feci. L’intestino crasso termina nell’ano.
Anatomia della bocca del gatto e denti
Il segmento orale dell’apparato digestivo inizia con la cavità orale, quindi con la bocca e i denti. Abbiamo visto nell’articolo che parla dello scheletro del gatto le informazioni sulle ossa della bocca e dei denti, e qui vedremo gli aspetti della bocca per quanto riguarda la digestione nel gatto.
La bocca del gatto è circondata dal labbro superiore dotato di vibrisse e dal labbro inferiore con un bordo libero e ondulato. Il palato è caratterizzato dalle creste palatine, delle pieghe della pelle, e la lingua è ruvida, senza solco mediano, corta e caratterizzata da grandi papille coniche e cheratinizzate.
La cavità orale del gatto è in genere rosata, anche se nei gatti dal colore del manto scuro, la cavità orale può essere anche marrone o parzialmente nera.
La digestione nel gatto non inizia come per noi umani nella bocca, infatti il gatto mastica pochissimo il cibo, ma è fatto per strappare la carne dalle prede ed ingoiarla velocemente, dando una piccola masticata veloce. Per questo è bene non fornire al gatto degli alimenti in pezzi molto grandi e difficili da strappare perché potrebbe ingoiarli interi.
Anche la produzione di saliva durante la digestione è minima, e non contiene enzimi digestivi, ma serve da lubrificante per il passaggio del cibo attraverso l’esofago. La saliva produce degli enzimi invece che hanno efficacia antibatterica e consentono al gatto di avere sempre denti puliti e bianchi. Per questo, a meno che non ci sia una carenza di produzione di questo enzima, i gatti non hanno bisogno, come noi, di lavarsi i denti.
Per informazioni approfondite sulle lingua del gatto, vi rimando all’articolo dedicato: Lingua del gatto: come mai è ruvida e che funzioni ha.
Il cibo passa veloce dalla bocca alla faringe, per poi passare nell’esofago, che ha solo una funzione di transito verso lo stomaco. Nel gatto è molto comune il rigurgito, di pelo ma anche di alimenti non ancora digeriti, questo perché la muscolatura esofagea è molto sviluppata, quindi per il gatto il rigurgito non è un problema. Per approfondire l’argomento vomito e rigurgito nel gatto ti rimando all’articolo dedicato: Il mio gatto vomita, quale può essere il problema.
Lo stomaco del gatto
Lo stomaco copre circa il 60% del volume dell’apparato digerente del gatto ed ha una capienza di 300-400 ml. Il cibo entra nello stomaco attraverso il cardias, uno sfintere, e li viene aggredito dagli acidi (soprattutto acido cloridrico, adatto a sciogliere le sostanze animali) e da un enzima, la peptina, che trasforma il cibo in una massa fluida detta chimo.
Il chimo passa poi attraverso il piloro e raggiunge l’intestino tenue.
L’intestino del gatto: tenue e crasso
L’intestino tenue del gatto è tipico di un carnivoro, ossia breve: misura infatti da 1,7 a 2 m, a differenza dell’intestino tenue di un onnivoro che misura dai 6 ai 6,5 metri. L’intestino crasso del gatto misura invece circa 20-40 cm. Le sostanze devono passare velocemente attraverso questo corto intestino, per evitare putrefazioni: è un tipico sistema digestivo creato per chi si nutre prevalentemente di carne.
La digestione nel gatto è un processo che dura 12-15 ore, a differenza della digestione degli onnivori che dura dalle 30 ore fino a 5 giorni.
I succhi gastrici del gatto sono molto attivi ed efficaci, soprattutto per aggredire i cibi di origine animale. L’ambiente digestivo del gatto è sei volte più acido di quello umano, ed è fatto per digerire piume, peli, pelli e parti di ossa. Le sostanze digerite meglio sono le proteine di origine animale, mentre ad esempio la lattasi dopo lo svezzamento sparisce, per questo il latte è poco digeribile da un gatto adulto.
I glucidi (per esempio lattosio, leguminose, avena, soia e amidi crudi) subiscono fermentazioni tali da creare gas in notevole quantità con irritazione delle mucose intestinali (diarree e flatulenze).
I processi digestivi possono venire alterati e causare diarrea anche in caso di bruschi cambi di cibo: è sempre bene fare modifiche all’alimentazione gradualmente nel corso di 4-5 giorni. Per approfondire i motivi di diarrea nel gatto, ti rimando all’articolo dedicato: Diarrea nel gatto da cosa può dipendere.
Nel colon il cibo subisce una ulteriore blanda digestione e vengono assorbiti i liquidi: il gatto in natura assume la maggior parte dell’acqua dal cibo, per questo è importante per la sua salute nutrirlo soprattutto con cibo umido e poco con sole crocchette.
Nel colon avviene anche la formazione delle feci che vengono poi espulse attraverso l’ano. Alla base dell’ano sono presenti due ghiandole, le ghiandole perianali, che secernono un liquido dall’odore forte e acre, utilizzato dal gatto per marcare il territorio.
Il fegato del gatto
Il fegato del gatto si occupa di secernere la bile, attraverso i dotti biliari, che viene poi convogliata nell’intestino attraverso un canale chiamato coledoco. La bile è sostanza di scarto per il fegato e ha la funzione, nell’intestino, di emulsionare i grassi, spezzarli e renderli digeribili dagli enzimi prodotti dal pancreas.
Il fegato ha inoltre la funzione di metabolizzare zuccheri e proteine, elaborare vitamine e minerali, trasformare il cibo in energia necessaria per la vita del gatto.
Il fegato del gatto è molto voluminoso, ed ha la funzione di elaborare le tossine ed eliminarle, specialmente i farmaci, che però nel gatto non sono elaborati efficacemente come per altri animali, per cui è necessario somministrare farmaci al gatto solo sotto lo stretto controllo del veterinario.
Le malattie del fegato del gatto più comuni sono la steatosi epatica, la colangite o colangioepatite del gatto, epatite, tumori. Il problema più diffuso per il gatto a livello di fegato è la steatosi epatica, detta anche “malattia del fegato grasso”, causata spesso dall’obesità associata a periodi di diguino di 2-3 giorni, ne abbiamo parlato nell’articolo sul Gatto obeso.
Il pancreas del gatto
Il pancreas del gatto è una ghiandola collegata all’intestino tenue attraverso un dotto, e si occupa di secernere gli enzimi necessari alla digestione. Il pancreas si occupa inoltre della creazione dell’insulina, la sostanza indispensabile per mantenere costante il livello di zuccheri nel sangue. Per approfondire la conoscenza dell’insulina e del diabete, e dell’importanza ancora una volta di prevenire l’obesità nel gatto, ti rimando all’articolo dedicato: Diabete nel gatto, sintomi diagnosi e cura.
Altri problemi del pancreas del gatto possono essere Insufficienza Pancreatica Esocrina, pancreatite esocrina, carcinomi, triadite. La pancreatite è una infiammazione cronica del pancreas, che se grave può condurre anche alla morte. Ha sintomi molto lievi, tra cui letargia nel gatto e inappetenza, per cui è molto difficile accorgersene per tempo. Il consiglio è sempre quello di, se vedi che il tuo gatto mangia poco ed è poco attivo, di portarlo dal veterinario.
Spero che questa trattazione dell’anatomia dell’apparato digerente del gatto ti sia utile, soprattutto per capire un po’ di più come prevenire problemi legati all’alimentazione, come alimentarlo nel modo corretto e farlo stare bene. Scrivimi pure le tue domande nei commenti qui sotto!
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Ciao! Qui abbiamo una serie di problemi…Gatto castrato, 19 anni..A maggio 2020 gli è stato diagnosticato ipertiroidismo solo dai valori sanguigni, senza nessun altro sintomo visibile..Data l’età e la grossa difficoltà a farsi vistare (solo in sedazione), il vet mi ha sconsigliato di curarlo..senza però prospettarmi l’altra faccia della medaglia, e cioè che tutti gli organi sarebbero stati colpiti; a marzo scorso, lo porto mezzo morto con un versamento addominale in clinica dove gli diagnosticano triadite e insufficienza renale cronica con un ecoaddome che rivela la compromissione di tutti gli organi. Dopo 5 gg di ricovero i valori renali si sono normalizzati e tali sono rimasti ma i valori epatici sono quelli più allarmanti e dopo 4 mesi non sono cambiati È stato curato solo con renal e l’Epato ma un altro veterinario ha sovvertito tutto dicendo che lo stato del fegato è più grave e più urgente, quindi hepatic e mi ha dato Besame e Direne… A cosa devo dare la priorità (Posto che mi pare che sia l’hepatic, sia il Besame gli diano qualche fastidio, l’epato ok)? E poi…lui mangia di gusto e spesso ha fame, quando raggiungo la quantità massima da somministrare che gli do? Altro cibo terapeutico? E non sto trattando i problemi intestinali…
Grazie, grazie,grazie.
Alessandra