Adottare un gatto: ecco come ti cambia la vita
Stai pensando di adottare un gatto e non sai ancora a che cosa andrai incontro? Qui ti racconto la mia esperienza, e come l’adozione di un gatto (anzi 2) mi ha cambiato la vita. Spero che questo articolo ti sarà utile per sapere da dove iniziare, darti una idea sul gatto da scegliere, quanti gatti adottare e darti una idea di come cambierà la tua vita (e la tua casa).
Adottare un gatto significa prendersi la responsabilità di un altro essere vivente, quindi prendersi un impegno SERIO e a tempo indeterminato. Sia che tu voglia adottare un gattino o un gatto adulto, comprare un gatto o adottare gatti di un rifugio o trovatelli, la cosa essenziale è essere preparati, informarsi ed essere consapevoli dei cambiamenti che avverranno in casa e nella tua vita.
Indice dei contenuti
- 1 Come cambia la vita con un gatto
- 2 Da dove nasce il desiderio di adottare un gatto
- 3 Quando adottare un gatto
- 4 Che cosa vuol dire adottare un gatto?
- 5 Adottare un cucciolo di gatto
- 6 Adottare un gatto adulto
- 7 Meglio adottare un gatto maschio o una femmina?
- 8 Meglio adottare un gatto di razza o un trovatello?
- 9 Adottare un gatto: le domande da farsi
- 10 La questione economica
- 11 La mia esperienza di adozione di due gatti
Come cambia la vita con un gatto
La tua vita subirà diversi cambiamenti, su diversi piani, ad esempio:
- sul piano pratico, perché dovrai organizzare la tua casa per accogliere il nuovo gatto adottato
- sul piano del tempo, perché dovrai dedicargli del tempo
- sul piano emozionale, perché la relazione con il gatto sarà tra TE ed il gatto e sta a te costruirla nel migliore dei modi
Qui sul sito MicioGatto trovi tantissimi articoli che possono prepararti alla accoglienza di un gatto in casa, vorrei riassumerti qui alcune informazioni di base e raccontarti la mia esperienza.
Ti consiglio di leggere anche questo articolo: Prendere un gatto, i consigli degli esperti., perché lì lascio la parola agli esperti veterinari ed etologi per dei consigli qualificati quando ti viene il pensiero “voglio un gatto”.
A livello pratico, tutto sommato l’occorrente per un gatto è poco e non devi nemmeno spendere tanti soldi: ti basteranno le ciotole per l’acqua e il cibo e la lettiera. Le ciotole inizialmente potranno anche essere dei piatti che non usi e la lettiera potrà anche essere una scatola di cartone con bordi bassi, all’inizio.
È comunque bello fare acquisti per il proprio gatto, per cui poi credo che sarai presa dal raptus di acquistare di tutto per lui, ma questo è più un vezzo di noi umani, perché il nostro micio non necessita di accessori costosi o di giochi acquistati, lui gioca anche con un pezzettino di carta!
Sul piano del tempo da dedicargli, questo ci deve comunque essere. Non ha senso adottare un gatto se non siamo mai in casa, specie se è piccolo e si può sentire solo. Se il gatto vive solamente a casa può soffrire di solitudine, e fare una vita talmente noiosa da tendere ad ingrassare per il poco movimento.
Se i gatti sono più di uno è sempre uno stimolo in più se sono sempre in casa. Se invece il gatto esce, la sua vita può essere soddisfacente e stimolante grazie alle esplorazioni che fa fuori casa, anche se tu sei assente per la maggior parte del tempo.
A livello emozionale, la relazione è quella che ti regalerà di più. Ogni gatto è diverso, lo vedrai, ognuno ha il suo carattere ed il suo modo di fare, è bellissimo imparare a conoscerlo e rispettare i suoi modi e bisogni. Alcuni gatti amano essere coccolati tantissimo, altri meno, alcuni miagolano tanto, altri no, alcuni amano anche gli altri gatti, altri no.
Conoscere il proprio gatto, osservarlo, capire i suoi pensieri anche se non sa parlare è una esperienza bellissima. Condividere gli spazi con lui, capire quando vuole stare appiccicato e quando vuole stare per conto suo, è una scoperta ogni giorno.
Da dove nasce il desiderio di adottare un gatto
Per me il desiderio di adottare un gatto è stato quasi sempre un mix di coincidenze ed amore per i gatti. Non ho mai deciso “ora adotto un gatto” per poi informarmi, ma ho sempre amato avere gatti e vivere con loro ed in vari momenti della vita mi sono capitati.
Spesso si dice che è il gatto a sceglierti, è questione di destino, quando è il momento giusto, un micio entra nella tua vita e non puoi fare a meno di adottarlo.
Forzare l’adozione di un gatto credo non sia un bene, e nemmeno farlo in un momento in cui la propria vita è confusa e troppo frenetica. Adottare un gatto dovrebbe essere una decisione consapevole ed informata, anche se può capitare, come in uno dei commenti che ho letto qui sotto all’articolo, che un gatto entri improvvisamente nella tua vita e abbia disperato bisogno di una casa.
In tal caso, non puoi sottrarti dal soccorrerlo, poi quando è superata l’emergenza, puoi decidere se tenerlo o trovargli una famiglia, anche se probabilmente ti sarai già innamorata di lui e vorrai tenerlo. So bene come funziona :)
Quando adottare un gatto
L’adozione di un gatto va fatta quando la propria vita ha un minimo di stabilità, e quando possiamo garantire al gatto una dimora stabile e una routine che comprenda la nostra presenza in casa. Adottare un gattino quando siamo fuori casa 10 ore al giorno 5 giorni su 7, non è una buona idea.
Non è vero che ad un gatto basta la ciotola del cibo e si sa arrangiare da solo, tanto meno che ami stare da solo… Adottare un micio significa conoscerlo, e devi essere ben consapevole che il gatto non ama necessariamente stare da solo.
Il gatto è un animale sociale, non “obbligato” come il cane, in quanto può adattarsi a vivere a contatto con altri esseri viventi, ma può scegliere anche di stare per conto suo, ma ha comunque bisogno di contatto, di attenzioni, e senza dubbio sviluppa una relazione di affetto con il suo umano.
Ho adottato Lady ed Oscar quando erano piccini, erano fratello e sorella, e con ognuno di loro avevo creato una relazione diversa, perché erano completamente diversi. Ora Oscar non c’è più e con la Lady la relazione è cambiata, si è fatta più stretta.
Quindi l’adozione di un gatto deve essere fatta quando si ha il tempo e la possibilità di seguirlo, di stare con lui ed interagire con lui, tanto più se il gatto lo terremo solo in casa, senza la possibilità di farlo uscire.
Che cosa vuol dire adottare un gatto?
Vorrei ora esplorare i pro e i contro di avere un gatto, molto schiettamente, senza raccontare “poesie” o sbilanciarmi sul mio desiderio che tutti i gattini trovino a casa, con obiettività il più possibile.
I pro di adottare un gatto
- abbiamo compagnia in casa
- impariamo da lui un sacco di cose
- ci sentiamo responsabili e cresciamo
- amiamo incondizionatamente ed è bello
- abbiamo il letto riscaldato in inverno
- ci sentiamo amate
- coccolare qualcosa di così morbido è bellissimo
- ci divertiamo a giocare
- ci aspetta quando torniamo a casa
I contro di adottare un gatto
- abbiamo un impegno per la vita
- non possiamo andare e venire di casa a piacimento senza pensieri
- dobbiamo organizzare le vacanze tenendo conto del gatto
- richiede ulteriore pulizia in casa
- richiede denaro
- abbiamo una preoccupazione in più oltre noi stesse
Se ti viene in mente qualcos’altro da aggiungere all’elenco, scrivimelo nei commenti.
Adottare un cucciolo di gatto
Di solito si preferisce adottare un gattino piccolo, perché si può gioire della fase in cui il gattino è più giocoso, più puccioso e carino.
Ma attenzione, perché un gattino piccolo è anche molto più vivace, esplora molto il territorio in cui lo collochiamo, è più irruento, per cui dobbiamo essere consapevoli che potrebbe fare dei danni in casa.
L’età giusta per adottare un gattino è dopo i 3 mesi di vita, meglio ancora quando ha 4 mesi, perché il gattino ha bisogno di stare il più possibile con mamma gatta ed i suoi fratelli, per imparare diversi comportamenti, che poi possono fare la differenza tra un gattino sereno, oppure più timido, o addirittura aggressivo.
Mamma gatta insegna al gattino l’autocontrollo, quindi adottare un gattino troppo piccolo significa magari poi trovarsi con un gatto che non sa limitarsi nel gioco, ferendoci con le unghie.
Leggi anche l’articolo su quando è meglio il distacco da mamma gatta per un gattino.
Inoltre è necessario adottare un cucciolo di gatto quando è già finito il suo svezzamento, ossia quando è in grado di alimentarsi con cibo diverso dal latte di mamma gatta.
Quando ho portato a casa Lady ed Oscar erano veramente piccoli, avevano circa 2 mesi, ho dovuto fare questa scelta perché erano trovatelli, se non li adottavo in quel momento probabilmente mamma gatta, che era randagia, li avrebbe nascosti da qualche parte. Magari sarà capitato anche a te, chissà quante persone adottano dei gattini perché vengono abbandonati e bisogna dare loro subito una casa.
Erano fortunatamente già svezzati, quindi riuscivo già ad alimentarli con il cibo umido e pian piano sono passata alle crocchette, ma i primi tempi sono stati impegnativi, perché si tuffavano nel piattino del cibo, erano sempre sporchi di cibo, ed esplorando la casa sporcavano ovunque.
Per quanto riguarda la lettiera non ho avuto problemi, mi è bastato mettere Lady ed Oscar nella sabbietta, ed hanno capito subito che è li che dovevano raspare e fare i bisognini. Che soddisfazione!! :)
Infatti di solito i gattini imparano facilmente come usare la lettiera, è una questione di istinto, quindi su questo non devi preoccuparti. Leggi anche: Educare un gatto a non graffiare e ad usare la lettiera
La cosa che più mi impegnava quando sono arrivati Lady ed Oscar così piccoli, una volta che hanno cominciato a muoversi più sicuri in giro per casa, era limitare i loro danni. Erano scatenati: si arrampicavano fino ai pensili più alti della cucina, rovesciando tutto.
Credo che molte persone adottino gattini piccoli senza sapere che la loro casa verrà sconvolta. Le cose fragili diventeranno un pericolo e nulla si può salvare dall’esplorazione del gatto e dal test di far cadere quella cosa per terra per capire che cosa succede :)
Dove adottare un gattino
La cosa più semplice del mondo: basta contattare un gattile a noi vicino o una associazione come Enpa o Oipa che si occupa anche di gatti abbandonati. Ci sono talmente tanti abbandoni o cucciolate che sarebbe meglio non ci fossero che non c’è difficoltò, tramite un semplice passaparola in paese, a trovare un gattino in cerca di casa.
Spesso nei negozi di articoli per animali ci sono gli annunci. E comunque nel giro delle proprie conoscenze è facile che ci sia qualche persona che fa volontariato per i gatti. Siamo in ante anche se non sembra :)
Adottare un gatto adulto
Non è assolutamente vero che solo adottando un cucciolo di gatto questi si affezionerà a te, perché cresce con te.
Questo è un po’ un pregiudizio che frena tante adozioni di gatti adulti, ma anche di gatti che hanno 6-10 mesi, in quanto si preferisce sempre il gattino piccolo.
Adottare un gatto adulto in realtà significa dare la possibilità ad un gatto già cresciuto di essere amato ed accudito, di farsi una famiglia e non essere uno “scarto”.
Non puoi fare gesto più amorevole che recarti in un gattile ed adottare un gatto adulto, dandogli la possibilità di avere una casa, una famiglia e, se anziano, di concludere la sua vita degnamente, amato ed accudito.
I gatti adulti si affezionando tanto quanto i cuccioli ai propri umani, magari anche di più.
Facciamo attenzione se introduciamo un gatto adulto ad un gatto che abbiamo già, cerchiamo di curare l’inserimento del gatto nel modo più graduale possibile. Leggi anche: Inserimento di un gatto in casa, cosa fare
La scelta della adozione di un gatto adulto può essere anche preferibile considerando il fatto che un gatto adulto è più tranquillo rispetto ad un gattino piccolo, quindi i danni in casa saranno limitati, l’irruenza sarà minore.
L’importante è che abbiamo rispetto del carattere del gatto adulto, perché già perfettamente formato, quindi che rispettiamo le sue esigenze ed abitudini.
Stesso discorso anche nel caso decidessi di adottare un gatto disabile o un gatto malato. Non sono “gatti da scartare”, ma l’impegno e la cura che richiedono, li ripagano con un amore che non si può nemmeno immaginare. Leggi anche: Adottare un gatto adulto, ce lo consiglia Amici di Chicco
Meglio adottare un gatto maschio o una femmina?
Io li ho entrambi e ne ho avuti singolarmente sia maschi che femmine.
In linea generale, se sterilizzati (e consiglio caldamente di sterilizzarli), c’è poca differenza. Il gatto maschio sterilizzato diventa molto casalingo, ed affettuoso tanto, se non di più, la femmina. Dipende molto dal carattere del gatto.
Se non sono sterilizzati, i gatti maschi tendono ad allontanarsi molto da casa, mettendosi anche in pericolo, più delle gatte femmine, per cui io consiglio sempre la sterilizzazione, quando i gattini hanno 6-10 mesi.
Sento spesso che i gatti maschi possono essere più appiccicosi e coccoloni della femmine, con Oscar era così, ma non è una regola, dipende dal carattere del singolo maschio.
Meglio adottare un gatto di razza o un trovatello?
Secondo me questa è una domanda da non porsi nemmeno. Si adotta un gatto, punto.
Personalmente ritengo che i gattili siano talmente pieni di mici che sia assurdo comprare un gatto, però capisco anche chi si innamora dell’estetica o del carattere di una determinata razza, e preferisca comprare un gatto di razza.
Esistono anche gatti di razza che provocano molta meno allergia rispetto ad altri gatti, e quindi in questo caso la scelta è obbligata: chi è allergico può riuscire a convivere solo con alcuni gatti. Leggi l’articolo sul gatto ipoallergenico.
Trovo comunque assurda la diatriba che vedo spesso tra chi acquista un gatto di razza e chi accoglie gatti trovatelli: non c’è motivo di giudicare le persone per le proprie scelte, ognuno fa come crede, l’importante è amare i gatti e farli stare bene.
La questione più importante, a mio avviso, è comunque informarsi il più possibile, prima di adottare un gatto, su come soddisfare le sue esigenze, poi che sia di razza o meno poco importa.
Se adotti un gatto di razza, informati molto bene sull’attività dell’allevatore, ricorda che quando si vende un gatto di razza il pedigree è l’unico documento che attesta il fatto che il tuo gatto sia di razza, chiedi informazioni sull’allevamento, per evitare di incappare in allevatori a cui interessa solo il ritorno economico, e poco il benessere del gatto.
Adottare un gatto: le domande da farsi
Quando stai per adottare un gatto fatti queste domande:
- Ho il tempo necessario per stare con lui per diverse ore al giorno?
- Sono disposto a sacrificare la pulizia della mia casa? (pelo ovunque, graffiature, ecc)
- Sono disposto a spendere soldi in caso di malattie, vaccini, incidenti?
- Sono pronto ad organizzare i miei week-end e le mie vacanze senza lasciare solo il gatto?
- Sono pronto ad affrontare problemi comportamentali come bisogni fuori dalla lettiera, stress, disagi, ed offrire al mio gatto le giuste cure?
- La mia casa è grande abbastanza per uno o più gatti?
- Sono disposto a modificare la mia casa per metterla in sicurezza?
- I miei bambini sono pronti ad avere un animale e rispettarlo?
- Sto per adottare un gatto solo perché voglio una cosa “bella” in casa o perché voglio dargli una vita da gatto?
Secondo me questo è un buon punto di partenza per valutare se è il caso o meno di adottare.
La questione economica
Secondo me la questione economica è spesso sottovalutata quando si adotta un gatto o in generale un animale, specie per quanto riguarda la sua salute.
Bisogna essere consapevoli che un gatto comporta delle spese per quanto riguarda la sua salute e anche la sua nutrizione.
Purtroppo l’assistenza veterinaria non è pagata dallo Stato e non esistono assicurazioni provate che coprano in modo appropriato visite veterinarie, sterilizzazioni, operazioni ecc, anche se qualcosa si sta muovendo ultimamente e ho scritto un articolo che riguarda le assicurazioni per i gatti.
Quando si adotta un gatto bisogna anche farsi un po’ di conti in tasca, perché il gatto deve mangiare ogni giorno, deve avere una lettiera e una sabbietta che viene cambiata spesso e bisogna quanto meno portarlo ogni tanto dal veterinario.
Se poi il gatto si ammala, ha un incidente, non è più autonomo e bisogna curarlo, i soldi che occorrono sono tanti, ed è meglio metterlo in conto fin da subito. Ho anche scritto un articolo con un piccolo calcolo delle spese a cui si va incontro mediamente quando si adotta un gatto.
La mia esperienza di adozione di due gatti
Come è cambiata la mia vita da quando ci sono Lady ed Oscar? Sicuramente una vita più ricca, più gioiosa e piena di amore.
Prendersi cura di una creatura significa diventare responsabili, fare scelte che tengano conto di altro essere che non sia solo sé stessi, e questo secondo me è un atteggiamento da insegnare anche ai bambini.
Adottare un gatto è un impegno, significa vincolarsi a non poter passare 3 settimane via di casa, o comunque dover pensare anche a come far stare bene il gatto in quel periodo.
La mia esperienza con Lady (ed Oscar e gli altri gatti che ho avuto) è una vita di compromesso, in cui costringo due creature sempre in casa, con la sola terrazza, ma le tengo al sicuro, in cui cerco di essere presente il più possibile, ma ci sono anche momenti in cui sono da soli in casa.
Una esperienza in cui cerco di fare del mio meglio per crescerli sani e felici, informandomi, adattando la mia casa alle loro esigenze e dedicandogli tanto tempo.
Ma senza di loro non saprei stare :) La relazione che si crea è unica, difficile da spiegare, chi ha già un gatto lo sa, e con ogni gatto è diversa. E poi i gatti sono super divertenti!! io mi faccio un sacco di risate a guardarli giocare, interagire, esplorare :) Leggi anche: Perché avere un gatto nei momenti difficile della vita
Quello che vorrei far passare, con il sito MicioGatto, è: informati il più possibile, cerca di conoscere il tuo gatto, i gatti in generale, per fare scelte consapevoli ed amorevoli. Ed ora, raccontami la tua esperienza nei commenti!
Ed ora raccontami la tua esperienza nei commenti: se hai un gatto raccontami come mai l’hai adottato, come è stata questa esperienza, come è cambiata la mia vita. Se vuoi adottare un micio, scrivmmi le tue domande, fammi sapere quali sono i tuoi dubbi e paura e io e gli altri lettori di MicioGatto cercheremo di aiutarti :)
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Per me è stato tutto completamente diverso. Non ho avuto la possibilità di scegliere con calma, preparare l’accoglienza, etc. In verità, avrei preso per pazzo chiunque mi avesse detto che avrei adottato un gatto. Ma quando ho visto questo gattino di strada (con cui avevo cominciato a fare amicizia) trascinarsi con le zampette posteriori bloccate dimenando il tronco come un pazzo, e quando lui mi ha riconosciuto dal tocco quando gli ho accarezzato il capino, si è subito calmato, si è voltato e mi ha guardato felice di vedermi, senza nulla chiedere, io ho deciso di portarlo via con me. L’alternativa era tra lasciarlo morire per strada (con una frattura all’attaccatura anca-femore non sarebbe durato molto, per non parlare dell’infezione polmonare che gli ha riscontrato la veterinaria da cui l’ho subito portato), o affrontare tutti i rischi che comportano la mia condizione di “novellino inesperto”, la poca disponibilità di tempo determinata dal lavoro (d’estate faccio turni di 12 ore) e il fatto che vivo da solo. Ho avuto pochi secondi per decidere, e ho deciso che più importante di ogni problema, di ogni ostacolo, di ogni difficoltà era il mio desiderio che vivesse. Per la cronaca, questo succedeva due anni e mezzo fa. Non sapevo, e non so tuttora come fare in tante circostanze (quando ho un problema che non so gestire, chiedo aiuto alla veterinaria), ma nel rapporto con lui parto dal presupposto che è un essere vivente che prova emozioni ed ha esigenze particolari esattamente come me, e che ci vogliamo bene.
Che bella testimonianza la tua, Paolo, grazie!